Le interviste di AstronautiCAST: Valerio Papeti, ideatore del logo della missione Futura
Trascrizione dell’intervista audio a Valerio Papeti nell’episodio 7×13 del podcast AstronautiCAST, pubblicato il 7 febbraio 2014. Valerio Papeti è il creatore del logo della missione FUTURA che vedrà come protagonista l’astronauta Samantha Cristoforetti.
Michael: Intervista al nostro ospite, Valerio Papeti che è nientemeno che l’autore, l’ispirazione del logo della missione di Samantha Cristoforetti. Ciao Valerio!
Valerio: Ciao a tutti è un piacere essere qui con voi stasera in questa diretta. Spero di essere un buon interlocutore.
Paolo: Intanto ricordiamo che il logo ideato da Valerio è stato il vincitore del concorso organizzato dalla Agenzia Spaziale Italiana; l’Agenzia Spaziale Europea e l’Aeronautica Militare per scegliere il logo della missione futura di Samantha Cristoforetti. È stato presentato ufficialmente in una conferenza stampa a Roma a palazzo Chigi il 22 di gennaio scorso [2014] e Valerio appunto è il vincitore di questo concorso.
Valerio: si sono stato presente a questa conferenza stampa a palazzo Chigi, non potevo mancare. È stata una cosa molto bella e quindi ho visto tutto.
Chi è Valerio Papeti
Michael: Prima di parlare del logo dicci qualcosa di te, facciamo una introduzione: chi è Valerio Papeti.
Valerio: Ho 32 anni quasi, li compirò il 26 febbraio. ho frequentato l’accademia di belle arti, prima il liceo artistico. Ora lavoro come commesso.
Paolo: Tu vivi ed hai studiato a Torino vero?
Valerio: Si sono nato e cresciuto a Torino e ho studiato a Torino. Non mi sono mai spostato. È il mio punto fisso, mi sposto solo per il piacere di viaggiare.
Paolo: Oltre alla tua formazione artistica, quali sono i tuoi interessi e le tue attività a parte appunto gli studi.
Valerio: Mah, mi piace molto la scienza, l’arte e la combinazione tra le due quando è fattibile. Fin da piccolo ho cominciato ad appassionarmi di scienza e di astronomia soprattutto. Infatti, quando ho visto il concorso mi ci sono buttato “a pesce” perché era proprio ideale per me. L’ho fatto proprio perché mi piaceva. Mi sono detto “lo faccio, anche se non vinco non me ne frega niente” proprio perché mi piace. Appunto mi è sempre piaciuta la scienza, sin da piccolo leggevo Tuttoscienza, leggevo tutto quello che c’era. Non intendendomene più di tanto, infatti a scuola in matematica ero un disastro. Per quanto riguarda la parte tecnica non sono molto ferrato, però mi piace tenermi aggiornato su tutte le novità della ricerca scientifica, dell’astronomia. Trovo molto affascinati questi argomenti.
Il concorso
Paolo: E prima del concorso avevi già sentito parlare si Samantha e seguivi il suo addestramento, oppure lo hai appreso in quel periodo?
Valerio: L’ho appreso un paio di mesi prima, avevo visto già qualcosa, ma non me ne ricordavo. Poi ho approfondito l’argomento, ho letto bene di lei, della prima donna italiana nello spazio. Ho letto la sua biografia, ho visto i suoi video molto interessanti. Poi ho visto Parmitano e vari video su internet.
Paolo: Come hai saputo proprio del concorso?
Valerio: L’ho saputo da internet. Una pagina di astronomia e scienza: link2universe su facebook, c’era un link io sono andato a vederlo.Infatti successivamente ho ringraziato il gestore di questo gruppo. Se non fosse stato per lui e per questo articoletto minuscolo che era lì, non avrei neanche partecipato probabilmente. Forse, non lo so.
Come è nato il logo
Michael: Sono curioso del processo con cui nasce un logo del genere, perché immagino che sia la tua specialità in quanto la tua formazione è di tipo artistico, che per me è assolutamente arabo. Tu che cosa hai presentato, cosa ha mandato? Un bozzetto? Immagino che non fosse esattamente identico al modello finale che hai presentato alla conferenza.
Valerio: Prima di tutto ho cominciato dieci giorni prima a fare dei disegni su carta. Ho fatto tre o quattro bozzetti, diversi l’uno dall’altro. Tra questi ho scelto quello che mi convinceva di più, e dopodiché l’ho messo su computer. L’ho elaborato, “matematizzato” come si dice in gergo, con un programma di grafica vettoriale. Ho usato sia Word (a volte si snobba Word perché è una roba “sempliciotta” le parti più semplici le ho fatte lì), Poi mi sono spostato su un altro programma e l’ho migliorato, ho aggiunto delle cose e poi lo hanno migliorato leggermente anche quelli del concorso. Magari il mio computer non era cosi potente da poter fare un ingrandimento gigantesco, quindi ovviamente una aggiustatina…
Michael: Poi suppongo che abbiano dovuto cercare di inserirlo all’interno di altri loghi che già esistono.
Valerio: Si, poi loro modificano a seconda delle esigenze. Un logo a volte deve essere anche un po’ riadattato a seconda delle esigenze.
Michael: Mi mangio le mani perché avrei potuto chiederti qualche immagine dei primi bozzetti! sarebbe stato carino confrontarli…
Paolo: “The making of Futura” !
Valerio: Comunque è stato bello. L’argomento era interessante. Uno cerca sempre di tirare fuori più idee possibili. Alla fine deve stringere e a stringere si trova quello più consono.
Il logo di Futura
Paolo: Ma come ti è venuta questa idea, che è diventata poi quella finale che ha vinto il concorso? Come è Nata?
Valerio: Mah, è nata principalmente in questo modo, sul bando ho letto tutte le parole chiave. C’erano meraviglia, scienza, tecnica, stupore, partecipazione ed altre. Mi sono detto ” Mi concentro più che altro sulla meraviglia, vediamo cosa viene fuori”. In effetti sonno rimasto meravigliato da molte foto che ho visto. Ho pensato magari può suscitare delle emozioni diverse, positive e di stupore. Mi sono detto “mettiamo una bellissima alba con la ISS in controluce”, resa anche lei meravigliosa da questo sole. Ho visto una foto in cui era tutta arancione splendente…
Riccardo: so esattamente quale foto hai usato come esempio…
Valerio: …sì, sì! E poi l’appartenenza, con la bandiera Italiana. Però ho anche pensato “ma l’alba ha anche un significato!” Ha il significato di alba di nuovi orizzonti ed opportunità, sarebbe come prendere due piccioni con una fava! Quest’alba meravigliosa che però ha anche un significato: Appunto opportunità per le donne, per l’Italia, per la ricerca, per l’umanità. E poi anche il cielo stellato, anche questo ha a che fare con la meraviglia di questo luogo così estremo, così spettacolare. Poi alla fine ho inserito la bandiera di fianco in modo che non fosse troppo invadente. Più avvolgente, che circondasse questo logo e che fosse presente e si specchiasse quasi con la linea più visibile della terra. In un altro bozzetto avevo fatto addirittura solo la striscia azzurra senza l’Europa. Poi ho modificato ancora… Ci sono tante versioni. Poi mi sono studiato il font. Che fosse carino, futuristico.
Paolo: Come si chiama il font?
Varerio: non mi ricordo! Con i nomi sono negato!
Paolo: C’è un altro elemento che hai inserito oltre a questi già descritti, cioè un arco di orbita che arriva dalla parte in ombra della terra e va alla ISS. Che significato ha questo?
Valerio: Il significato appunto è il tragitto che dal Kazakistan arriva fino all’orbita. In una prima versione era un’orbita semplice, poi l’ho modificata. Alla fine, Il logo è un racconto molto concentrato, deve essere tutto in un piccolo spazio. Bisogna dire un milione di cose in uno spazio di dieci centimetri, e in modo anche molto semplice, non bisogna mettere troppi particolari.
Riccardo: Si, esatto. Una delle caratteristiche delle patch (salvo rare eccezioni) è proprio che devono essere semplici proprio per essere anche chiare ed emozionare con pochissimi elementi. Tutto questo secondo me c’è nel tuo logo, ti faccio i complimenti perché a me piace!
Valerio: Grazie mille. Si appunto alla fine è come se fosse un riassunto grafico di un racconto o di una situazione.
Michael: Sono sicuro che tu non ti aspettavi un livello così alto di attenzione riguardo i contenuti del tuo logo. Ti faccio una domanda e poi ti spiego il perché di questa: secondo te la stazione sta andando verso l’arco di orbita o è il percorso che ha fatto prima di essere li?
Riccardo: Questa è una domanda da Marzullo astronautico!
Valerio: Eh eh! Io la vedo più come il percorso fatto dalla terra alla ISS. È comunque un percorso idealizzato per unire un po’ di tecnica alle esigenze della grafica. Se avessi dovuto mettere la terra dall’altra parte non avrei ottenuto lo stesso risultato.
Michael: In questo caso la ISS va al contrario! Io invece intendevo l’arco come l’orbita che la ISS sta per attraversare…
Marco: Siamo partiti dal concetto di un haiku grafico e stiamo finendo con la più brutale delle manipolazioni su una piccola opera d’arte. Siamo proprio dei macellai!
Michael: Eh eh! Che ci vuoi fare… dai una cosa in mano agli ingegneri e te la smontano! Non ci sono alternative!
Paolo: Volevo chiederti: Ci sono stati degli aspetti dell’idea, oppure della realizzazione grafica, che poi sono stati particolarmente impegnativi o su cui hai dovuto fare delle scelte che non ti aspettavi?
Valerio: Particolarmente impegnative sono state le cose che non ho fatto in word. Ho studiato un po’ ad esempio su questo arco, non veniva mai della forma che volevo io, c’era sempre qualcosa che non mi convinceva. Poi ci ho lavorato un po’ su per qualche ora ed alla fine è venuto convincente. La ISS invece l’ho presa da una foto è l’ho ripassata tutta in modo che fosse proprio lei e che fosse delle stesse proporzioni.
Riccardo: Ecco, riguardo proprio la silhouette della ISS: Normalmente nelle patch la disegnano sempre in modo che si veda bene l’asse longitudinale. Una cosa che hai fatto tu e che è diversa dal solito, è stato disegnarla in modo che la si vede “da dietro” e non si vede nessun modulo. È una cosa che io personalmente ho apprezzato proprio perché diversa dal solito.
Paolo: Una novità, rispetto alle patch tradizionali!
Valerio: Sono contento! Si infatti, un po’ diverso dal solito. Anche il colore arancione, mi sono detto “voglio farla un po’ diversa dal solito”. Ho visto altri loghi che sono stati fatti e c’era sempre la solita ISS in prospettiva e io l’ho fatta un po’ diversa.
Michael: Sapevi già il nome della missione prima di lavorare al logo?
Paolo: Questo concorso è stato annunciato proprio quando hanno presentato il nome della missione.
Valerio: Si in effetti hanno fatto tutto molto velocemente. Un mese prima hanno trovato il nome e poi hanno messo il bando per il logo. In due mesi hanno fatto tutto. Poi ci hanno messo quindici giorni a scegliere il logo. Infatti mi hanno chiamato cinque giorni prima della conferenza stampa.
La vincita del concorso
Riccardo: Come ti hanno contattato? ti hanno mandato una email ho ti hanno chiamato dicendoti “Complimenti Valerio! Hai vinto!”
Valerio: Mi hanno chiamato ed io ho visto una chiamata senza risposta. Proprio in quel periodo mi dicevo che se avessero chiamato sarebbe stato in quei giorni. Ho trovato un messaggio dell’ASI sulla segreteria telefonica che mi chiedeva di richiamarli. Ho richiamato e mi hanno detto “non glielo dovrei dire, ma il suo logo ha vinto il concorso…”
Riccardo: “Non glielo dovrei dire…ma glielo dico!” eh eh…
Valerio: Eh eh! In effetti la frittata ormai era già stata fatta! È stato molto bello, non ci potevo credere. Ci speravo, ci ho sperato per un mese intero ed ho immaginato questa situazione. Mi sono detto ” Ma cavolo! Proprio io sono stato scelto!”. Sono stato Orgoglioso ed onorato. Ci ho messo anche un po’ di me stesso in questo logo. Mi sono impegnato.
Paolo: A questo proposito, tornando a prima a quella immagine suggestiva dell’alba orbitale che ti era piaciuta particolarmente, oltre a questo: C’è qualcosa nel logo che rappresenta in qualche modo te e le tue passioni e che hai sintetizzato in qualche elemento o aspetto?
Valerio: Mah, non saperi. Ho fatto come era nel mio gusto. Tutta la geometria che c’è rappresenta il mio modo di fare e di pensare. Non c’è bisogno neanche di un elemento particolare. Già il fatto di unire la scienza all’arte, questa unione che è stata possibile per una volta. Già questo è stato un aspetto bello di me, che mi interessa e che ho potuto sperimentare.
Il premio
Paolo: Oltre l’opportunità di creare l’emblema di una missione spaziale, con il concorso hai anche vinto la possibilità di incontrare Samantha durante il suo addestramento. Sai già quando e in che circostanza avverrà?
Valerio: Quando non lo so, mi hanno detto “Le faremo sapere..”. Forse a marzo o aprile. Probabilmente a Colonia, Ma dipende sempre dalla organizzazione e dalla disponibilità di Samantha.
Marco: Se ti dicono sotto natale, comincia a sentire “puzza di bruciato”!
Valerio: Eh beh! In effetti, dovendo partire a novembre…
Riccardo: Poi oltre a questo dovresti andare a vedere anche il lancio a Roma?
Valerio: Non so se a Roma o in un altra città. Di sicuro non in Kazakistan…
La conferenza stampa a Palazzo Chigi
Riccardo: Sappilo! In Kazakistan vorremmo andarci tutti qui! Invece, quando eri lì a palazzo Chigi (hai fatto una comparsata al volo) dopo la conferenza stampa hai partecipato a qualche mini evento?
Valerio: No, ho assistito più che altro alla conferenza. Erano presenti il ministro per le pari opportunità; il presidente dell’ASI; Samantha Cristoforetti… Ho conosciuto tutti e sono state dette tante cose interessanti.
Riccardo: Ti ringraziamo Valerio, per essere intervenuto qui nel podcast, ti invitiamo a rimanere qui con noi e ad intervenire se vuoi.
Valerio: È stato un piacere, vi ringrazio! rimango in ascolto e buona conversazione!
Trascrizione a cura di Raffaele Di Palma. AstronautiCAST, il primo podcast italiano sull’astronautica e lo spazio, è un’iniziativa dell’Associazione ISAA.
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