L-298: Quanto rapidamente potete rallentare una Sojuz in volo manuale?

Il simulatore di volo manuale Soyuz a Star City. Fonte: Samantha Cristoforetti
Il simulatore di volo manuale Sojuz a Star City. Fonte: Samantha Cristoforetti

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Star City (Mosca, Russia), 30 gennaio 2014—Oggi è una giornata gelida a Star City. Quando sono uscita con la mia bicicletta questa mattina c’erano circa -30°С. Fortunatamente è piacevole e caldo nel simulatore Sojuz, dove ho fatto un altro po’ di pratica di volo manuale. Nella foto potete vedere il simulatore dedicato che usiamo a questo scopo. All’interno appare proprio come il nostro normale simulatore del modulo di discesa, ma in realtà è progettato specificamente per presentarci ogni tipo di scenario di avvicinamento e docking manuale, e proiettare immagini accurate della vista dal periscopio mentre voliamo. Se ve la siete persa, potete dare un’occhiata alla nostra vista e al nostro pannello di controllo qui.

Per favore, non pensate che possiamo accendere il grande motore principale della Sojuz con quei comandi, comunque. Possiamo solo accendere i piccoli thruster (motori di manovra) di assetto: ne abbiamo due gruppi e nominalmente ne usiamo solo uno alla volta. Se il motore principale può dare un’accelerazione di circa 0,4 m/s2, un gruppo di thruster di assetto fornisce solo circa un decimo di quella accelerazione. Ma ce n’è in abbondanza, perché dal momento in cui ci troviamo entro circa 400 metri dalla Stazione non dovremmo nominalmente avere più di 2 m/s di velocità di avvicinamento: per fermarsi completamente da quella velocità, se necessario, avremmo bisogno di accendere i piccoli thruster solo per 50 secondi.

Facciamo certamente pratica con scenari in cui i controlli automatici si guastano e siamo molto più veloci di come dovremmo essere. Se ci accorgiamo di una situazione così pericolosa, ci è richiesto di selezionare entrambi i gruppi di thruster simultaneamente in modo da poter rallentare due volte più rapidamente. A quel punto, non è più una questione di rendezvous, ma di evitare una possibile collisione con la Stazione!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.