Dopo quattro tentativi consecutivi di lancio senza successo della versione più potente del razzo vettore Geosynchronous Satellite Launch Vehicle (GSLV), l’Agenzia Spaziale Indiana (ISRO) ha inaugurato l’anno 2014 con il decollo del razzo vettore GSLV-D5 avvenuto oggi 5 gennaio alle 16.18 ora Indiana (10.48 GMT, 11.48 ora italiana) dalla rampa numero due del Satish Dhawan Space Centre (SDSC) presso l’isola di Sriharikota sulla costa est dell’India.
Il vettore GSLV ha portato in orbita di trasferimento geo-sincrona il satellite Indiano per telecomunicazioni GSAT-14, il 23-esimo satellite indiano per tele-comunicazioni costruito da ISRO, con una massa di 1.982 kg, dotato di 6 trasponder in banda C, 6 trasponder in banda Ku e 2 radiofari in banda Ka che operano fra i 20.2 e i 30.5 GHz istallati per studi di attenuazione, alimentato da due grupii di pannelli solari che forniscono una potenza di 2.600 W.
Il satellite GSAT-14, la cui vita operativa prevista è di 12 anni, è stato immesso in orbita ellittica dal razzo vettore GSLV-D5 con una distanza minima dalla superficie terrestre di circa 178 km, una massima di circa 36.000 km ed una inclinazione di 19,3° rispetto al piano dell’equatore, e raggiungerà nei prossimi giorni l’orbita geosincrona, circolare ad una distanza di circa 36.000 km dalla terra e posto sull’equatore con una longitudine est di 74°, per mezzo del propulsore di cui è dotato, alimentato da propellenti ipergolici.
Il lancio del razzo vettore GSLV-D5 per immettere in orbita geostazionaria il satellite GSAT-14 era prevista per lo scorso 19 agosto 2013, ma una perdita di propellente dai serbatoi del terzo stadio criogenico del razzo vettore, interamente progettato e realizzato in India, aveva costretto i tecnici dell’Agenzia Spaziale Indiana a interrompere il lancio a 1 ora e 15 minuti dal decollo.
A seguito di questa anomalia, il razzo vettore era stato ricondotto negli impianti di assemblaggio per essere smontato, analizzato e riparato.
Per la versione del razzo vettore pesante GSLV dell’Agenzia spaziale Indiana, il lancio odierno è stato il primo effettuato con successo dopo una serie di 4 fallimenti consecutivi avvenuti negli anni passati e che hanno rappresentato un grande freno per le ambizioni della industria spaziale Indiana di rendersi autonoma per l’invio di satelliti in orbita geostazionaria.
Il razzo vettore GSLV, in grado di trasportare in orbita geostazionaria satelliti con massa fino a 2.267 kg, si compone da un primo stadio a combustibile solido (Hydroxyl terminated polybutadiene – HTPB) accoppiato a quattro booster laterali che utilizzano combustibili liquidi ipergolici (Unsymmetrical dimethylhydrazine-Hydrazine – UH25-N2O4), un secondo stadio anch’esso a combustibili liquidi ipergolici (UH25-N2O4), ed un terzo stadio a combustibili criogenici (Liquid Oxygen-Liquid Hydrogen – LOx-LH2).
Dal debutto del 2001, il razzo vettore GSLV è stato utilizzato per 7 lanci riuscendo, però, ad immettere nell’orbita prervista il proprio carico pagante soltanto in due occasioni, con una poco lusinghiera percentuale di successo di solo il 29 %.
Dopo l’anomalia verificatasi ad agosto, i serbatoi del terzo stadio utilizzato nel lancio odierno sono stati realizzati utilizzando una lega di alluminio più resistente alla corrosione mentre anche altre componenti sono state riviste e sostituite, come il primo ed il secondo stadio, la cui elettronica è stata danneggiata dalla perdita del terzo stadio e dal successivo utilizzo di acqua per mettere in sicurezza il vettore.
Il successo del lancio odierno del vettore GSLV darà all’India la possibilità di inviare autonomamente nello spazio i propri satelliti o le proprie sonde interplanetaria, senza doversi affidare a fornitori esterni, come il vettore Europeo Ariane 5 utilizzato nel recente passato.
Un video del lancio odierno di GSLV-D5.
Fonte: Spaceflightnow.com, ISRO.