In vista del lancio di debutto della capsula Orion previsto per il prossimo autunno 2014, Exploration Fligh Test – 1 (EFT-1), i tecnici dell’Agenzia Spaziale Americana (NASA) hanno completato i lavori di preparazione del secondo dei tre elementi principali della navicella spaziale: il modulo di servizio.
Il primo componente che è stato completato in vista del volo di test di Orion, consegnata lo scorso dicembre 2013 agli impianti di integrazione di Orion al Kennedy Space Center (KSC) della NASA presso Cape Canaveral in Florida, è stata la torre del Launch Abort System (LAS), il sistema dotato di propri propulsori a razzo posizionato al di sopra della capsula e che, in caso di emergenza, è in grado di allontanare rapidamente Orion ed il suo equipaggio da una situazione di pericolo durante le fasi di lancio.
Il modulo di servizio viene invece collegato alla parte inferiore della capsula Orion e posizionato a contatto con lo stadio superiore del razzo vettore Delta IV Heavy che verrà utilizzato per il lancio.
La versione operativa del modulo di servizio, per il quale la NASA ha affidato la realizzazione all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dovrà fornire la capsula Orion di energia elettrica, per mezzo di pannelli solari, di sistemi di dissipazione del calore, di controlli di assetto, di propulsori per la possibilità di variare l’orbita e di fornire un sistema di abbandono della missione in caso di emergenza nelle fasi di lancio ad elevate altitudini, oltre a contenere i serbatoi per l’acqua, l’ossigeno e l’azoto del supporto vitale dell’equipaggio.
Poiché la missione EFT-1 prevede che la prima capsula Orion venga inviata in orbita senza equipaggio e per un periodo di sole quattro ore, nelle quali effettuerà due orbite complete intorno alla Terra prima di rientrare nell’atmosfera, il modulo di servizio realizzato ha invece funzioni quasi esclusivamente strutturali mancando di molti dei sottosistemi necessari per utilizzi con equipaggio e di più lunga durata.
Il compito del modulo di servizio per EFT-1 sarà infatti quello di sostenere il peso della capsula e della torre del LAS, che al momento del lancio avranno una massa di circa 16.800 kg.
Lo sforzo di sostenere Orion e LAS al decollo verrà condiviso inoltre da tre gusci di rivestimento (fairing) che, oltre a proteggere il modulo di servizio dal calore, dagli stress aerodinamici e acustici, sopporteranno metà del carico delle strutture sovrastanti.
Durante la fase di lancio di Orion e superata l’altitudine di circa 160 km, dopo che la torre del LAS è stata espulsa, il tre gusci che compongono il rivestimento del modulo di servizio verranno anch’essi espulsi e la massa della capsula verrà sostenuta dal solo modulo di servizio.
In questo video pubblicato su YouTube nel canale ReelNASA, le immagini del secondo test di separazione del rivestimento del modulo di servizio di Orion, condotto il 6 novembre 2013 presso gli stabilimenti della Lockeed Martin di Sunnyvale in California:
Per verificare che il modulo di servizio per la missione EFT-1 e il suo fairing siano in grado di sopportare i carichi previsti durante la fase di lancio, nelle prossime due settimane del mese di febbraio settimane i tecnici della NASA procederanno a delle prove statiche, sottoponendo l’insieme di modulo di servizio e fairing a sforzi di compressione di piccola entità per controllare che le deformazioni misurate siano all’interno dei parametri di progetto.
La prima capsula Orion è in corso di completamento dopo che nelle scorse settimane è giunto al Kennedy Space Center anche il primo scudo termico che verrà istallato entro i prossimi tre mesi, mentre torre di abort e modulo di servizio verranno collegati alla capsula la prossima primavera in previsione del lancio della missione EFT-1, attualmente in programma per l’autunno 2014.
Immagini e video © NASA.
Fonte: NASA.