La Cina svela la sua stazione spaziale

Il colosso asiatico ha reso noti i propri piani per un avamposto orbitale, scendendo nel dettaglio come mai prima d’ora. La CSS (China Space Station) sarà operativa dal 2022 al 2032 secondo quanto riferito in videocollegamento da Gu Yidong, presidente della Società Cinese per la Ricerca Spaziale, durante la conferenza dell’American Society for Gravitational and Space Research che si è tenuta ad inizio del mese di novembre.
Il modulo-nucleo del complesso dovrebbe essere lanciato nel 2018, seguito da due moduli laboratorio nel 2020 e 2022. L’orbita della stazione avrà una quota variabile fra i 350 ed i 450 chilometri, ed una inclinazione di 42 gradi sull’equatore. Lo scopo dell’iniziativa sarà la prosecuzione delle oltre 50 indagini scientifiche compiute a bordo delle capsule Shenzhou e del laboratorio orbitante Tiangong negli ultimi 14 anni, privilegiando le bioscienze e la fisica.
La potenza disponibile complessiva dovrebbe essere di 12 kilowatts, sufficienti per 13 racks di esperimenti più una piattaforma esterna. Tra le dotazioni previste una serra contentente una piccola centrifuga da 1g, una “glove-box” isolata dotata di microscopi e manipolatori robotici, un frigorifero per conservare i campioni da +4 a -80 gradi centigradi.
Per gli studi sui materiali sranno disponibili due forni, uno con temperatura massima di 1600 gradi (con capacità di generare campi magnetici), ed uno con temperature da 800 a a 1200 gradi, con apparecchiatura a raggi X e monitor ottici. Non mancherà un rack dedicato alla fisica fondamentale, con un esperimento che potrebbe analizzare il comportamento in microgravità degli atomi ultrafreddi di rubidio e potassio, alla ricerca di stati quantici esotici.
Un altro esperimento di fisica che potrebbe trovare spazio a bordo di CSS riguarda la misura del tempo, con un orologio atomico a idrogeno, un orologio atomico a microonde raffreddato ed  un orologio atomico ottico raffreddato che verrebbero comparati con dei gemelli a terra.
È invece in forse l’installazione a bordo di una camera di combustione di 40×60 centimetri, che potrebbe comportare problemi di sicurezza.
L’equipaggio previsto è di tre membri, con permanenze di 6 mesi. Le navette di rifornimento avranno capacità di 6 tonnellate; per il recupero di campioni dallo spazio è disponibile solo una massa di 50 chilogrammi a bordo delle navette dell’equipaggio smontante.
Ricordiamo che al momento l’ISS ha un futuro assicurato sino al 2020, con l’intenzione di NASA di arrivare sino al 2028 per completare le ricerche biomediche necessarie alle missioni umane di lunga durata nello spazio profondo. Ultimamente la stazione internazionale ha anche visto aumentare il proprio carico di lavoro sulla ricerca commerciale in microgravità.
Tuttavia, tra i partners del consorzio ISS non vi sarebbe pieno accordo sull’allocazione di ingenti somme per tenere in piedi un progetto ormai datato: alcuni potrebbero preferire iniziative più all’avanguardia, come i moduli di Bigelow Aerospace, o, appunto, la nascente CSS.
Inoltre, il budget NASA stesso, sempre più ristretto, dovrà tra poco supportare altre iniziative molto costose, quali le missioni SLS/Orion, e ciò potrebbe distogliere ulteriori fondi dall’ISS.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017