Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Houston (USA), 2 novembre 2013—Quest’ultima settimana ho passato un bel po’ di tempo al Neutral Buoyancy Laboratory. La foto che condivido è della sessione in tuta della scorsa settimana con il compagno d’equipaggio Scott Kelly.
Come potete vedere nella foto, appena veniamo calati in acqua all’inizio della giornata di addestramento i sommozzatori addetti alla sicurezza ci prendono in consegna. Prima che iniziamo le nostre sei ore di duro lavoro, è il momento del loro show!
Prima scuotono le nostre tute per eliminare le bolle d’aria che potrebbero essere rimaste intrappolate nelle pieghe dell’indumento esterno. Dopodiché, qualunque flusso di bolle d’aria rimanente indicherebbe una perdita della tuta, così questo è un buon momento per un controllo finale. Dopo il go dall’ingegnere delle tute che sta sorvegliando dalla piattaforma della piscina, i sommozzatori ci portano sul fondo per eseguire la bilanciatura iniziale.
Lo scopo della bilanciatura è assicurarsi che rimaniamo in galleggiamento neutro nell’acqua. Innanzitutto, naturalmente, che non abbiamo una tendenza a salire o scendere. E dopo viene la rotazione. Mentre eseguiamo i nostri controlli di comunicazione e ascoltiamo le istruzioni di sicurezza, i sommozzatori ci fanno ruotare in tutte le direzioni per rilevare qualunque tendenza della tuta a ruotare intorno al suo asse. Per neutralizzare quelle tendenze, possono inserire piccoli blocchi di pesi o gommapiuma di differenti densità in tasche dedicate posizionate intorno alle gambe, sullo zaino, e nella zona del petto.
È un’arte, piuttosto che una scienza. E gli aggiustamenti sono richiesti lungo tutta la sessione per compensare i cambiamenti di configurazione, la profondità dell’acqua a cui stiamo lavorando, e la tendenza della tuta a espandersi dopo diverse ore nell’acqua.
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.