L-389: Una giornata di simulazioni di emergenze
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Johnson Space Center (Houston, USA), 7 novembre 2013—Oggi Terry, Anton e io abbiamo avuto una simulazione di 5 ore in cui abbiamo provato le risposte alle emergenze: casi di incendio, scenari di depressurizzazione, e un caso della temuta perdita di ammoniaca.
Per l’occasione ho pensato di condividere questo vecchio post di molto prima del periodo del diario. E se volete veramente sapere di più degli incendi sulla ISS, potete anche dare un’occhiata a questo post di blog.
Fra pochi minuti noi tre torneremo nei mockup per un altro tipo di addestramento d’emergenza. Lo chiamiamo Megacode ed è un’opportunità di provare la nostra risposta ai casi di condizioni mediche pericolose per la vita come un arresto cardiaco.
Il posto di lavoro più sicuro della Terra è fuori dal pianeta… la maggior parte del tempo
Seriamente, dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, la Stazione Spaziale Internazionale è piuttosto difficile da battere. Non solo non potete in alcun modo cadere da una scala nello spazio, ma è anche molto improbabile che prendiate una scossa elettrica. Troverete difficilmente oggetti appuntiti con cui tagliarvi o superfici esposte abbastanza calde da bruciarvi, e tutto il materiale tossico è isolato dall’atmosfera della Stazione da diversi strati di contenimento. I rari oggetti infiammabili presenti a bordo sono diligentemente conservati in sacche non infiammabili in Nomex. Se la vostra attività vi espone a qualche pericolo, dei grandi blocchi di avvertimento nelle vostre procedure vi ricorderanno i passi opportuni da compiere per assicurare che non vi facciate male. Anche i team di sicurezza a terra rivedono quelle procedure così come tutto l’equipaggiamento, e fanno ogni sforzo per assicurarsi che la ISS sia un posto di lavoro tanto sicuro quanto si possa ottenere.
E ha molto senso fare questo sforzo! Possiamo fornire solo cure mediche limitate all’equipaggio in orbita e sarebbe un problema enorme riportare sulla Terra un membro dell’equipaggio ferito—in realtà, verosimilmente l’intero equipaggio della Sojuz, tre persone su sei, dovrebbe ritornare.
Tuttavia, per quanto sicura sia la Stazione, le cose possono ancora andare nel modo sbagliato e buona parte del nostro addestramento è mirata a insegnarci come gestire i problemi. Dobbiamo sapere cosa fare quando l’equipaggiamento si rompe, e qualcuno di noi viene anche addestrato a fornire assistenza medica di base a un compagno di equipaggio nel caso di un incidente. Ma soprattutto dobbiamo essere in grado di reagire rapidamente e lavorare efficientemente come un equipaggio se un giorno una di tre temute luci sui Caution and Warning Panels (pannelli delle precauzioni e avvertimenti) installati lungo tutta la Stazione si accendesse, accompagnata da una sirena intermittente ben conosciuta: il segnale d’emergenza.
Ogni luce è associata a una di queste situazioni molto serie, che può mettere in pericolo la vita dell’equipaggio e la sopravvivenza della stessa Stazione: incendio, depressurizzazione rapida e atmosfera tossica. Riceviamo un ampio addestramento su questo e nessun equipaggio va in orbita senza aver dimostrato la padronanza della risposta alle emergenze in situazioni differenti.
Ho partecipato a diverse di queste simulazioni lo scorso anno e vorrei condividere con voi alcune foto di uno scenario di incendio. Ulteriori dettagli sono nelle didascalie. Le foto sono per gentile concessione del fotografo milanese Milo Sciaky.
Fatemi sapere se avete domande!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.