L-385: Un bel video ESA sul rientro della Sojuz
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Houston (USA), 11 novembre 2013—Oggi è una festività federale qui negli USA, quindi niente addestramento.
Felice Gionata dei Veterani, specialmente a quelli che hanno prestato servizio!
Mentre mi godo una piacevole giornata di sole in Texas—uno dei miei ultimi giorni a questa latitudine prima di volare in Europa venerdì—Luca e Karen sono in viaggio verso Houston dopo il loro atterraggio sani e salvi l’altra sera. Rientrare dall’orbita richiede solo poche ore, ma il viaggio dal Kazakistan è un bel po’ più lungo. Arriveranno questa sera tardi e passeranno alcuni giorni in appositi alloggi al Johnson Space Center, prima che i medici spaziali li autorizzino ad andare a casa. I loro programmi per le prossime settimane saranno pieni di attività di riabilitazione, raccolta di dati scientifici e debriefing. E naturalmente anche di momenti insieme con la famiglia e gli amici, che avranno probabilmente molte domande!
Se siete interessati a saperne di più sul rientro e l’atterraggio della Sojuz, consiglio questo video nuovo di zecca prodotto dall’European Astronaut Centre. È un mix di filmati reali—anche dall’interno del modulo di discesa—ottime animazioni 3D e interviste ad astronauti veterani che sono già stati su quelle montagne russe. Penso che vi piacerà!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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Wow! Cavolo che bel video, mai visto prima d’ora l’interno della Soyuz durante il rientro. Grazie Sam
MAGNIFICO DESDE PERU DIGO GRACIAS GRANDE GRANDE SAM
Mi chiedo una cosa: l’addestramento che fate in Russia per la sopravvivenza dopo l’atterraggio della Soyuz, nel caso non arrivino subito i soccorsi, che senso ha, viste le condizioni, in particolare quelle di Paolo Nespoli, dei cosmonauti dopo una lunga permanenza nello spazio. che non sono in grado nemmeno di reggersi in piedi. figurarsi raccogliere legna, accendere il fuoco, costruirsi una capanna…etc, a causa dell’indebolimento muscolare ed osseo dovuto all’assenza di gravità. Un’altra curiosità: ma l’atterraggio della Soyuz avviene ad oltre 300 km/h come affermano alcuni siti su Youtube o, più verosimilmente, a 5 km/h? Grazie ed auguri!
L’addestramento e’ sempre utile, considerato che se davvero la Soyuz cadesse totalmente fuori rotta in un punto lontano da ogni centro abitato gli astronauti saprebbero esattamente come impiegare le loro poche energie. Costruire la “capanna” non e’ ad esempio sempre necessario: la Soyuz puo’ essere impiegata benissimo per quello scopo, se non resa inservibile dall’impatto. Insomma, saperne una in piu’ su come comportarsi in situazioni di emergenza e’ sempre meglio che il contrario. L’indebolimento poi, realissimo, e’ massimo appena dopo l’atterraggio ma migliora nel giro di poche ore. La riabilitazione e’ sempre necessaria, ma quanto meno la capacita’ di muoversi autonomamente migliora gia’ dopo poche ore.
Infine, la capsula atterra sempre a bassa velocita’, posto che il paracadute funzioni bene. Atterrare a 300 km/h, come affermano alcuni, ucciderebbe gli astronauti senza dubbio. La ringraziamo per le sue domande: su Astronautinews.it e ForumAstronautico.it tentiamo di fornire risposte documentate e affidabili, anche contro i tanti utenti fuffari a spasso per il web.
In questo video puoi vedere Parmitano poche ore dopo l’atterraggio: è ancora debole, ma cammina e ha una buona mobilità: http://www.youtube.com/watch?v=EQyUDcq-cxw
L’atterraggio delle Soyuz non può avvenire a 300 km/h, perché quello è l’ordine di grandezza della velocità a cui si schiantò la Soyuz 1 con il paracadute non aperto.