Il rover marziano è pronto a ripartire dopo essersi ripreso da un problema software che ne aveva interrotto le attività per circa una settimana. L’obiettivo è il Monte Sharp, che verrà raggiunto in primavera.
Curiosity era entrato in safe-mode lo scorso 7 novembre, in seguito al tentativo di passare ad un nuovo software operativo che gli era stato inviato dal JPL di Pasadena. Il problema è stato generato da una discrepanza nel modo in cui il programma vecchio e quello nuovo (denominato R11) gestiscono un file di catalogo. Per risolvere la situazione, il rover ha effettuato un “warm reset”, una procedura di reboot meno radicale rispetto al cosiddetto “cold reset”. I tecnici del JPL hanno paragonato il warm reset al riavvio di un pc via software, rispetto allo spegnimento e scollegamento dell’alimentazione (che equivarrebbe al cold reset).
Ora il rover ha ricaricato il software precedente, e lo userà sino a quando i programmatori a terra non avranno modificato la versione aggiornata per evitare il ripetersi dell’inconveniente. Il nuovo caricamento del programma dovrebbe avvenire ai primi di dicembre.
R11 è il terzo upgrade inviato a Curiosity da quando ha iniziato la sua missione. Esso permette di aumentare la capacità di operare autonomamente ed estende le capacità del braccio robotico, che potrà lavorare anche mentre il mezzo è parcheggiato su un terreno non pianeggiante.
Curiosity è arrivato a circa un terzo del suo viaggio di 9 chilometri verso il Monte Sharp. Lungo il percorso sono stati individuati, grazie alle immagini orbitali, 4 punti intermedi che offrono la possibilità di effettuare indagini scientifiche anche durante l’avvicinamento all’obiettivo finale. La speranza è che l’analisi degli strati del Monte Sharp, che sono ben esposti all’osservazione, consenta di acquisire nuovi dati sull’idoneità di Marte ad ospitare la vita, almeno nel suo remoto passato.