Bigelow sprona la NASA a proporre un approccio stile COTS anche per la Luna

Un rapporto redatto dalla compagnia americana Bigelow Aerospace per conto di NASA, propone l’utilizzo di programmi simili a quelli utilizzati dall’agenzia spaziale americana per la fornitura di servizi di trasporto per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) anche per progetti oltre l’orbita bassa terrestre, compresa l’orbita lunare e la superficie del nostro satellite.

Il rapporto fu commissionato dalla NASA tramite uno Space Act Agreement con la Bigelow all’inizio dell’anno. I risultati dello studio sono stati presentati lo scorso 12 novembre a Washington e riportati da Jeff Foust sul sito NewsSpaceJournal.com. Il documento presentato prende ad esempio il successo del programma COTS (Commercial Orbital Transportation Services), con cui la NASA ha co-finanziato lo sviluppo di servizi di trasporto cargo per la ISS da parte di compagnie private americane. Il programma ha permesso l’entrata in servizio della navicella Dragon di SpaceX a cui presto si aggiungerà Cygnus della Orbital Sciences.

L’agenzia spaziale americana sta tentando di ripetere il successo dei COTS nel campo dell’astronautica abitata, con vari programmi di sviluppo, dai CCDev 1 e 2 all’attuale CCiCap. L’obiettivo è quello di permettere a varie compagnie private americane (attualmente partecipano al programma SpaceX, Boeing e Sierra Nevada) di sviluppare navicelle per il trasporto di astronauti sulla ISS. L’inizio dei voli commerciali per la compagnia vincitrice (o le compagnie vincitrici, a seconda dei fondi a disposizione) sarebbe previsto per il 2017.

Secondo il rapporto della Bigelow, lo stesso approccio potrebbe essere usato dalla NASA per lo sviluppo e la commercializzazione dello spazio cislunare, compresa la costruzione di un avamposto permanente sulla Luna. Secondo quanto riporta Jeff Foust, buona parte del rapporto è dedicata alla dimostrazione della fattibilità tecnica ed economica di un simile piano.

Tra i veicoli presi in considerazione per attuare il piano proposto, ci sono ovviamente quelli in via di sviluppo da parte della Bigelow stessa, ed in particolare il modulo gonfiabile BA-330 che, nei piani della compagnia americana, dovrebbe essere pronto al volo orbitale autonomo tra il 2016 e il 2017. Bigelow ha proposto una versione del modulo adattata a missioni oltre l’orbita bassa terrestre, il BA-330-DS che, opportunamente modificato, potrebbe anche costituire un modulo abitativo per un’ipotetica base lunare.

Un altro argomento su cui si sofferma la Bigelow nel proprio rapporto è quello della revisione della legislazione sulla proprietà privata sulla Luna. I trattati attuali vietano la proprietà privata sul nostro satellite e questo, secondo la Bigelow, sarebbe un grosso ostacolo al possibile sviluppo commerciale della Luna.

 

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.