È previsto per il 28 ottobre p.v. il liftoff della missione Mars Orbiter di ISRO, agenzia spaziale indiana, che fungerà da banco di prova per le complesse tecnologie di navigazione nello spazio profondo, comunicazioni a lunga distanza, autonomia del veicolo e manovra di ingresso in orbita. L’orbiter dispone di una fotocamera a media risoluzione a colori, uno spettrometro a infrarossi per studiare la composizione chimica del terreno, e di alcuni strumenti per l’indagine dell’atmosfera marziana, incluso un rilevatore di metano.
La missione da 73 milioni di dollari è stata organizzata a tempo di record, avendo ricevuto il via libera solo nell’agosto 2011: il design del veicolo è basato sull’orbiter lunare Chandrayaan, che è stato operativo dal novembre 2008 all’agosto 2009.
Per i contatti con la sonda, l’India usufruirà anche del collaudato Deep Space Network di NASA, avendo ricevuto dagli USA ampia rassicurazione che l’accordo non verrà intaccato in alcun modo dallo “shutdown” delle attività federali americane.
Il veicolo è attualmente allo Satish Dhawan Space Center, sulla costa orientale del subcontinente indiano; nelle prossime 3 settimane la sonda verrà rifornita di carburante e poi issata sul suo vettore designato, la versione potenziata del noto PSLV (Polar Satellite Launch Vehicle). I motori a razzo aggiuntivi di PSLV porteranno il vascello spaziale in una orbita ellittica con apogeo a 23mila chilometri di quota. Da qui, una sequenza di sei accensioni dei motori della sonda consentirà l’immissione in una traiettoria con destinazione Marte, da raggiungersi in circa 10 mesi. Il veicolo indiano dovrebbe arrivare nei pressi del pianeta rosso il giorno prima della sonda americana MAVEN, ed immettersi in una orbita con altitudine variabile tra 380 ed 80mila chilometri, con un periodo di rivoluzione di 3,2 giorni.
Nell’immagine (fonte: ISRO), uno dei razzi “strap-on” viene preparato per l’accoppiamento con il vettore PSLV.