L-397: È l’ora del POGO! Come simuliamo l’assenza di peso
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Johnson Space Center (Houston, USA), 30 ottobre 2013—Oggi ho avuto il mio primo incontro con il POGO—il Partial Gravity Simulator (simulatore di gravità parziale) qui al Johnson Space Center.
Simulare l’assenza di peso in addestramento non è facile e tutti i diversi sistemi che usiamo hanno i loro pro e contro. Naturalmente, non possiamo semplicemente spegnere la gravità. E non conosciamo nessun modo di schermare il campo gravitazionale, come possiamo fare con il campo elettromagnetico. Così, ce lo dobbiamo tenere.
Nei voli parabolici possiamo avere fino a 22 secondi di caduta libera all’interno della cabina dell’aereo e tipicamente la ripetiamo per circa 30 parabole in un volo. Per quanto riguarda gli esseri umani, questa è vera assenza di peso, visto che non possiamo percepire l’accelerazione residua comunque presente. Tuttavia, quei 22 secondi sono una vera limitazione quando state cercando di addestrarvi a compiti complessi.
Come sapete, ci alleniamo alle passeggiate spaziali sott’acqua mantenendo la galleggiabilità neutra della tuta pressurizzata. Sotto molti aspetti, addestrarsi sott’acqua può essere pìù difficile che lavorare in orbita, perché la tuta non può essere neutra rispetto alla rotazione intorno a tutti gli assi e perché ogni volta che ci muoviamo dobbiamo spostare l’acqua. Tuttavia, l’acqua può anche rendere alcune cose più semplici per il suo effetto stabilizzante.
Diciamo che state avvitando un bullone. Quando arrivate a fondo corsa dovete essere in grado di reagire alla coppia che state applicando servendovi di un punto di attacco solido alla struttura, altrimenti ruoterete in direzione opposta. Ma è difficile sentire quell’effetto completo nella piscina a causa dell’azione stabilizzante dell’acqua.
Ecco dove entra in gioco il POGO (Partial Gravity Simulator). Il sistema di sospensione compensa il peso del corpo in modo che possiamo muoverci su e giù, ruotare e, fino a un certo punto, muoverci nel piano orizzontale in condizioni simili alla vera assenza di peso.
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.