L-423: Ripida ma non troppo
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Star City (Mosca, Russia), 4 ottobre 2013—Oggi mi è capitato di passare un po’ di tempo con la mia cara vecchia amica, la centrifuga di Star City.
Tranne che non stava ruotando. In realtà sono capitata lì praticamente per caso. Avevo in programma un corso sulla discesa manuale ma il pannello dei comandi su cui ci addestriamo era installato nella cabina della centrifuga, perché gli attuali equipaggi principale e di backup hanno il loro esame sulla discesa manuale questa settimana.
Davanti a me nella foto c’è il formato di discesa, che mostra la curva nominale di discesa. La curva inizia in alto con il momento dell’ingresso nell’atmosfera e finisce in basso con l’apertura del paracadute. L’obiettivo è arrivare il più vicino possibile al punto nominale di apertura del paracadute, ma nei nostri scenari di controllo manuale non siamo sulla curva fin dall’inizio: simuliamo la presenza di un errore nel momento in cui entriamo in contatto con l’atmosfera, che è tipicamente da qualche parte nell’intervallo da 40 secondi in anticipo a 40 secondi in ritardo.
Per fare un esempio, se entrassimo nell’atmosfera più tardi del previsto, avremmo bisogno di scendere con un angolo maggiore per arrivare al punto di apertura del paracadute. Questo può essere complicato, perché una traiettoria più ripida significa anche G più alti. Immagino sia per questo che ci fanno fare l’esame nella centrifuga: in quel caso sentiamo le conseguenze dei comandi che eseguiamo!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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