La sonda WISE torna in attività

Una rappresentazione artistica del telescopio spaziale NEOWISE Credit: NASA/JPL-Caltech

La Wide-field Infrared Survey Explorer  (WISE) fu lanciata nel dicembre 2009 per fotografare l’emissione di calore (infrarossa) di asteroidi, stelle e galassie, raccogliendo migliaia di immagini ogni giorno nel corso della sua missione iniziale tra il gennaio 2010 ed il febbraio dell’anno seguente.
La sonda ha scoperto il 25% circa dei 600mila corpi rocciosi spaziali noti, ed ha catalogato complessivamente 560 milioni di oggetti celesti, dalle galassie agli asteroidi alle comete.

Ora prende il via una nuova missione, denominata NEOWISE: a partire dal mese di settembre, la sonda verrà riportata in attività dopo un periodo di “ibernazione”, con lo scopo di identificare il maggior numero possibile di oggetti NEO (Near Earth, prossimi alla Terra), che sono quelli che potenzialmente potrebbero essere i più pericolosi per un eventuale impatto con il nostro pianeta.

Il telescopio da 40 centimetri di WISE, accoppiato alla fotocamera a infrarossi, dovrebbe essere in grado di individuare circa 150 nuovi oggetti NEO, determinando la dimensione, l’albedo (riflettività) e le proprietà termiche di ulteriori 2mila.
Ovviamente, gli asteroidi non emettono luce propria: gli infrarossi rappresentano la migliore possibilità di analizzarli, anche perché, in funzione dell’albedo di ogni singolo oggetto, un corpo piccolo e molto riflettente può apparire come uno grande e scuro al telescopio ottico.
La riattivazione di WISE e la successiva missione saranno supervisionate dal JPL.

Nel comunicato ufficiale di NASA si fa riferimento alla cosiddetta “asteroid initiative“, che, in base a quanto indicato dal presidente Obama, dovrebbe portare un uomo su un asteroide entro il 2025. È interessante menzionare anche un riferimento diretto alla ventilata missione di cattura e ricollocazione di un asteroide (da visitarsi poi con capsula Orion), che viene presentata come già definita, a dispetto delle polemiche che essa ha suscitato.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017