L-428: Altre riflessioni sull’addestramento Orlan

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Star City (Mosca, Russia), 29 settembre 2013—Vorrei condividere qualche altra riflessione sull’addestramento Orlan.
Mi è stato chiesto se la Orlan è molto diversa dalla tuta EMU della NASA. Direi di sì. Per dirne una è molto veloce da indossare: come potete vedere nella foto, in pratica salite nella tuta, chiudete la “porta” dietro di voi e siete pronti a presurizzarla ed entrare in acqua.
L’altra grande differenza è che viene pressurizzata a una pressione più elevata, circa 1,5 volte più alta. Questo vi dà un margine maggiore nel caso di una perdita, ma riduce anche un po’ la manualità ed è necessaria una maggiore energia per lavorare in una tuta più rigida.
Come in molte altre cose, è un equilibro fra esigenze diverse!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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