Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Star City (Mosca, Russia), 30 settembre 2013—Oggi ancora lezioni sulla risposta alle emergenze nel segmento russo, in particolare sullo scenario della depressurizzazione.
La prima cosa importante da fare: calcolare quanto rapidamente la pressione all’interno della Stazione sta calando e quindi capire quanto tempo avete prima che sia necessario evacuare. Lo chiamiamo tempo di riserva.
Seconda cosa: assicuratevi che non sia la vostra Sojuz ad avere una perdita. Almeno sapete di avere un passaggio sicuro verso casa.
Dopodiché: trovare la perdita e isolarla. Abbiamo procedure che ci guidano attraverso un isolamento sistematico di porzioni della Stazione: ogni volta che chiudiamo un portello possiamo determinare su quale lato sia la perdita, fino a quando la individuiamo in uno specifico modulo. Quindi possiamo isolarla e preservare il resto del nostro volume pressurizzato.
Ora, come potete immaginare qui non sto parlando di perdite in stile cinematografico con cose e persone risucchiate nello spazio. La localizzazione della perdita sarebbe piuttosto ovvia in quella situazione, e in ogni caso avreste priorità diverse!
Avendo parlato di perdite alla Stazione al mattino, Anton e io abbiamo avuto una perdita alle tubazioni del motore durante la nostra simulazione Sojuz del pomeriggio, e mentre eseguivamo il rientro d’emergenza ci siamo trovati a dover combattere con vari guasti al computer e al motore… La foto che condivido è però stata scattata in un altro momento: il giorno in cui anche Terry era con noi e il nostro equipaggio era al completo!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.