Identificato il guasto alla tuta di Luca Parmitano
L’equipaggio dell’ISS, con l’assistenza dei tecnici a terra, è riuscito a ricreare le condizioni che hanno determinato la perdita di acqua all’interno dell’EMU di Luca Parmitano, e che hanno consigliato di interrompere l’attività extraveicolare del 16 luglio scorso.
Giovedì 29 agosto l’equipaggio ISS ha ricaricato d’acqua i sistemi della EMU 3011, e, come anticipato dagli esperti dell’Anomaly Resolution Team del Johnson Space Center, una perdita dal circuito di trasporto della condensa verso il circuito di ventilazione ha causato nuovamente il parziale riempimento del casco. Successivamente gli astronauti hanno ripulito con attenzione tutti gli elementi dell’EMU, tentando di valutare esattamente il quantitativo di acqua fuoriuscito.
Durante questa fase, da terra è stato scherzosamente chiesto al nostro Luca di astenersi dall’assaggiare il liquido della perdita, con riferimento alle sorsate che il connazionale ha inghiottito suo malgrado durante l’emergenza di luglio.
A questo punto gli elementi difettosi della tuta spaziale sono destinati a ritornare a terra con la Sojuz TMA-08M (34S), che dovrebbe lasciare la stazione il giorno 11 settembre.
Nel frattempo i managers dell’ISS continueranno a monitorare lo stato di tutte le EMU presenti sull’avamposto orbitale, in modo da poter affrontare delle EVA impreviste nel migliore dei modi. A questo proposito è già stato deciso che alcuni elementi assorbenti del casco (“Helmet Absorption PAds – HAPs) verranno spediti con uno dei prossimi voli Sojuz o con la Cygnus. Anche Dragon, nel corso della sua terza missione, potrebbe in teoria impiegare un rack appositamente designato per portare in orbita pezzi di rcambio di EMU ed eventualmente riportare a terra l’intera tuta 3011 difettosa. Questo tuttavia sarà necessario solo se gli interventi di riparazione in orbita, previsti in questi giorni, non avranno gli esiti sperati.
In ogni caso, rimangono 4 EMU sulla stazione, ed una è disponibile per ulteriori passeggiate spaziali del nostro Luca che, dal suo blog sul sito di ESA, fornisce un resoconto tanto distaccato quanto inquietante dell’accaduto.
Ne riportiamo il passaggio conclusivo: “Lo Spazio è una frontiera, dura e inospitale, in cui noi siamo ancora degli esploratori e non dei coloni. La bravura dei nostri ingegneri, e la tecnologia che abbiamo a disposizione, fa sembrare semplici cose che non lo sono, e a volte forse lo dimentichiamo. Meglio non dimenticare.” (Luca Parmitano)
Nel video, l’esperimento che ha portato ad identificare gli elementi difettosi della tuta.
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