Italia e Cina insieme per monitorare le attività sismiche dallo spazio
Studiare i fenomeni di natura elettromagnetica e la loro correlazione con l’attività geofisica per contribuire al monitoraggio dei terremoti dallo spazio è il principale obiettivo scientifico della missione CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite).
Un importante protocollo d’intesa è stato sottoscritto questa settimana, presso l’Ambasciata Italiana a Pechino, dall’Agenzia Spaziale Italiana e dalla China National Space Administration (CNSA) per avviare una collaborazione in questo particolare settore di ricerca, che vede l’Italia all’avanguardia. Il satellite CSES ospiterà un payload italiano.
“L’accordo si muove in un terreno di ricerca fortemente innovativo – ha commentato a caldo il Presidente dell’ASI, Enrico Saggese – L’unione delle capacità scientifiche dell’agenzia italiana e cinese può portare a più di un risultato positivo”.
Sarà la CNSA a sviluppare, integrare e testare CSES, mentre il payload italiano sarà progettato e fornito dall’ASI attraverso la collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il satellite avrà una vita operativa di cinque anni e il suo lancio è previsto per settembre 2016.
Studi recenti hanno sottolineato la possibile correlazione tra le emissioni elettromagnetiche connesse all’attività sismica della Terra e il verificarsi di perturbazioni nel plasma iono-magnetosferico.
Ricercatori italiani e cinesi collaborano regolarmente dal 2004 per sviluppare la strumentazione di bordo del satellite CSES. Sono coinvolti i gruppi di ricerca italiani dell’INFN, guidati dal Prof. Roberto Battiston dell’Università di Trento (INFN – TIFPA, Trento Institute for Fundamental Phisycs and Application) e cinesi del China Earthquake Administration (CEA).
“La partecipazione dell’Italia al progetto CSES – ha dichiarato Roberto Battiston, docente presso l’Università di Trento e presidente della Commissione Astroparticelle dell’INFN – prevede la realizzazione di un rivelatore di precisione per la misura degli elettroni che precipitano nell’atmosfera dalle fasce di Van Allen”.
“In questo modo – prosegue Battiston – potremo sottoporre a verifica scientifica rigorosa i meccanismi che collegano il nostro pianeta e le sue dinamiche interna al plasma che circonda la terra, con l’obiettivo di sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio”.
Il contributo tricolore alla missione CSES consiste in uno strumento innovativo per misurare le particelle energetiche che precipitano dalle fasce di Van Allen a seguito di disturbi elettromagnetici. In onore dell’esploratore italiano Matteo Ricci, che con il suo operato creò un ponte tra l’Occidente e la Cina, lo strumento sarà chiamato Li Madou, il nome con cui il gesuita era conosciuto in Cina. A realizzarlo sarà l’INFN, nell’ambito di una collaborazione che vede coinvolti i propri centri e le Università di Trento, Roma Tor Vergata, Perugia e Bologna.
Il satellite avrà a bordo un’ampia gamma di strumenti (magnetometri fluxgate e search-coil, rivelatori di particelle di alta energia, LP-RPA e ion drift meter) atti a rivelare congiuntamente perturbazioni di diversi parametri e grandezze fisiche.
Fonte: ASI
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