Sunjammer: la vela solare più grande al varo nel 2014
Ampia 1.200 m² porta il nome del romanzo di fantascienza di Arthur C. Clarke che ha coniato il termine “vela solare”: Sunjammer, e la missione è pianificata per novembre 2014.
La NASA annuncia il progetto di questo dimostratore tecnologico il cui scopo principale è quello di validare alcuni aspetti fondamentali della propulsione tramite la spinta del vento solare:
- il controllo di assetto/stabilità tramite l’orientamento della vela
- la relativa capacità di regolazione dei comandi impartiti
- eseguire una sequenza di navigazione che abbia un certo grado di accuratezza.
In memoria di Arthur C. Clarke, parte del payload del satellite sarà composto da un cosiddetto “Bio-File” (anche detto MindFile) contenente la sequenza del genoma dello scrittore e scienziato, oltre che diversi contenuti multimediali come video, foto e registrazioni (in fondo all’articolo il link al sito dove è possibile registrare il proprio messaggio).
Questo tipo di sperimentazioni non sono del tutto nuove ed il potenziale della pressione generata dal vento solare è già noto. In passato la sonda Mariner 10 ne ha beneficiato modificando l’assetto dei suoi pannelli fotovoltaici di circa 5 m², tenendo così sotto controllo il proprio momento angolare. Allo stesso modo fu fatto per Messenger ed entrambe le sonde non furono progettate per poter utilizzare questa risorsa.
La fattibiltà di queste soluzioni fu poi ovviamente sviluppata portando alla realizzazione di satelliti come IKAROS, lanciato nel 2010 dalla agenzia spaziale Giapponese JAXA con una vela di 200 m² o il piccolo NanoSail-D2 rimasto in orbita terrestre bassa per alcuni mesi. Più sfortunato il progetto Cosmos1 che non raggiunse l’orbita per problemi al razzo vettore.
Questa prossima avventura vedrà come partner industiale principale la L’Garde Inc. di Tustin in California, già forte di diverse esperienze nel campo delle vele solari, come i loro esperimenti di dispiegamento tenutisi presso la camera a vuoto della NASA nel 2005/2006 che riuscirono perfettamente. La ditta inoltre è stata responsabile del riuscito dispiegamento della vela del già citato NanoSail-D2 del 2011 ed ha progettato un’antenna sperimentale ad alto guadagno testata a bordo della missione STS-77.
La vela di Sunjammer sarà fatta di Kapton e peserà 37 kg. Complessivamente il satellite peserà 70 Kg ed avrà (al lancio) le dimensioni di una lavatrice domestica.
Al di la delle speculazioni che vedono la vela solare come il mezzo propulsivo per i prossimi viaggi intestellari, nell’immediato forse le possibilità di impiego potrebbero essere più ampie e concrete. Si palesano infatti all’orizzonte missioni che potranno permettere l’osservazione del sole e delle sue espulsioni della massa coronale da prospettive e distanze non facilmente gestibili con i tradizionali mezzi propulsivi. In preventivo anche il lancio di satelliti geostazionari per l’osservazione e la telecomunicazione a latitudini anche polari.
Una vela solare potrebbe diventare la dotazione standard di ogni satellite artificiale: da utilizzare alla fine della vita operativa per un rientro distruttivo in atmosfera, mitigando il sempre più pressante problema dei detriti spaziali.
Insomma, una tecnologia green a tutti gli effetti.
Tra i mezzi di propulsione alternativi attualmente allo studio, quello solare forse non è il più esotico nel senso stretto del termine. Sicuramente però è quello che più stuzzica l’immaginario collettivo, proprio perchè è un’idea palesatasi ormai da tempo nella cultura fantascientifica.
Una vela spaziale che si dispiega lentamente al “vento” di una stella: un’immagine molto romantica.
Fonti: NASA, Fox News.
(C) immagini e video: Space Services Holdings Inc; NASA.
Sito della missione : https://www.nasa.gov/mission_pages/tdm/solarsail/index.html
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“Al di la delle speculazioni che vedono la vela solare come il mezzo propulsivo per i prossimi viaggi ” peccato, senza sogni non si va da nessuna parte
Beh, non puoi negare che ogni tanto ci siano articoli “sognanti”.
Questo è un articolo sui fatti.