NASA e Aerojet Rocketdyne hanno recentemente terminato i tests sull’iniettore di un motore a razzo che è stato realizzato con la tecnica della produzione additiva, o stampa 3-D. Una serie di accensioni di ossigeno liquido ed idrogeno gassoso ha dimostrato la possibilità di progettare, realizzare e testare questo componente critico usando la fusione a laser selettiva, un sistema che usa raggi laser ad alta potenza per fondere polveri metalliche fini realizzando strutture tridimensionali.
L’iniettore oggetto dell’esperimento, costruito con metodi tradizionali, richiede più un anno di lavoro: con il nuovo procedimento bastano meno di tre mesi, e si riducono i costi di ben il 70%. Sino ad ora la manifattura 3-D era stata riservata a componenti più semplici e meno critiche, ma l’iniettore è il cuore stesso del motore a razzo, e ne rappresenta una notevole percentuale in termini di costi complessivi.
I tests sono stati condotti dal Glenn Research Center, ed alla ricerca ha partecipato anche l’USAF tramite il proprio laboratorio della base di Edwards, che dispone di attrezzature ad altissima pressione in grado di simulare in anticipo i comportamenti degli spray di particelle metalliche usati nel procedimento.