La NASA ha spento il suo satellite Galaxy Evolution Explorer (GALEX), dopo un decennio di osservazioni in cui il venerabile telescopio spaziale, impiegando le sue ottiche all’ultravioletto, ha permesso lo studio di centinaia di milioni di galassie sparse lungo 10 miliardi di anni su scala cosmica.
“GALEX rappresenta un notevole risultato,” ha dichiarato Jeff Hayes, il program executive di GALEX presso la sede NASA di Washington. “Questa piccola missione della categoria Explorer ha mappato e studiato le galassie nell’ultravioletto, una lunghezza d’onda invisibile ai nostri occhi, di circa l’80 % dell’universo conosciuto.”
Gli operatori presso l’Orbital Sciences Corporation di Dulles, Virginia, hanno inviato il segnale che ha sancito il termine della vita operativa del satellite, alle 03:09 EDT di Venerdì 28 Giugno. Lo spacecraft resterà in orbita per almeno altri 65 anni, per poi ricadere sulla Terra e bruciare al rientro nell’atmosfera. GALEX ha raggiunto i suoi obiettivi principali e la sua missione è stata estesa per tre volte prima che l’ente spaziale americano decidesse di terminarla.
I punti salienti della sua attività di caccia alle galassie includono:
- La scoperta di una gigantesca formazione simile alla coda di una cometa, dietro la stella Mira.
- L’osservazione in diretta di una stella mentre veniva divorata da un buco nero.
- La scoperta di anelli giganti di nuove stelle attorno a vecchie galassie.
- La conferma indipendente della natura dell’energia oscura.
- La scoperta di un anello mancante nel processo evolutivo delle galassie: la transizione delle galassie “adolescenti” da giovani a vecchie.
La missione ha anche catturato una splendida collezione di istantanee che illustrano un panorama onnicomprensivo di oggetti cosmici che vanno dalle nebulose “spettrali” alle galassie a spirale con le braccia simili a quelle di ragni.
L’agenzia spaziale statunitense nel Maggio 2012, con un’operazione intrapresa per la prima volta nella sua storia, ha prestato GALEX al Californian Institute of Technology (Caltech) che tramite dei fondi privati ha continuato a gestire il satellite mentre la NASA ha continuato a mantenerne la proprietà. Da allora, i ricercatori da tutto il mondo hanno usato GALEX per studiare una varietà di soggetti, dalle stelle della nostra galassia, la Via Lattea, alle centinaia di migliaia di galassie lontane fino a 5 miliardi di anni luce.
Durante il suo ultimo anno di lavoro, il telescopio ha effettuato la scansione di vaste zone di cielo, incluso il brulicante e luminoso centro della nostra galassia. Esso si è soffermato ad analizzare le zone comprensive dei resti di stelle esplose, le supernovae, e a monitorare come alcuni oggetti, ad esempio i centri delle galassie attive, cambiano nel tempo. GALEX ha anche ricercato i buchi neri massivi e le onde d’urto provocate dalle esplosioni delle supernovae.
I dati raccolti durante questo ultimo anno, verranno diffusi nel corso della restante parte del 2013.
“La missione di GALEX è conclusa, ma le sue scoperte scientifiche stanno ancora continuando,” ha detto Kerry Erickson, il project manager presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA di Pasadena, California.
GALEX è un telescopio orbitante ultravioletto che è stato lanciato con un razzo Pegasus il 28 Aprile 2003. Benché la sua missione sarebbe dovuta durare originariamente 29 mesi, essa è stata estesa fino a poco oltre i dieci anni. Il JPL ha gestito la missione ed ha costruito gli strumenti scientifici, mentre la responsabilità scientifica del progetto è del Caltech. Il Goddard Spece Flight Center della NASA ha sviluppato l’intera missione all’interno dell’Explorers Program che esso stesso gestisce. Anche i ricercatori della Yonsei University in Corea del Sud, e del Centre National d’Etudes Spatiales (CNES) in Francia hanno collaborato alla missione.
Fonti: NASA, Caltech, Wikipedia
Nell’immagine in evidenza: Una rappresentazione artistica di GALEX © NASA.