L-488: Volo libero e procedure mediche che speriamo di non usare
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Johnson Space Center (Houston, USA), 31 luglio 2013—La giornata di addestramento inizierà fra un paio d’ore con una breve lezione sulla fotocamera che viene portata fuori nelle passeggiate spaziali e con cui i membri dell’equipaggio in EVA riprendono splendide foto all’esterno dalla Stazione.
Dopo passerò a un corso di due ore per ripassare le competenze di Crew Medical Officer (ufficiale medico di bordo). Questi corsi hanno dei requisiti di mantenimento in esercizio piuttosto seri, come potete immaginare. In programma, fra le altre cose, una revisione delle procedure di cateterizzazione, giusto nel caso la microgravità scombini le funzioni della vescica di qualcuno. Lo so, non è una parte molto glamour del volo spaziale, ma una situazione per cui vogliamo essere pronti!
Nel pomeriggio Terry e io avremo un corso di tre ore nella cupola sul rendezvous dei veicoli in volo libero. I veicoli in volo libero sono veicoli in visita come HTV, Dragon o, nel prossimo futuro, Cygnus, che non arrivano fino all’attracco, ma piuttosto si mantengono in posizione a 10 m dalla Stazione e dopo vengono afferrati dagli astronauti con il braccio robotico e agganciati a un boccaporto libero della ISS.
Ho trovato una foto veramente suggestiva del mio collega Shenanigan Alex nella cupola. È un’attrezzatura piuttosto sorprendente in cui si fa pratica della fase di rendezvous dei veicoli, dal monitoraggio del corridodio durante la fase di avvicinamento fino alla presa con il Canadarm 2.
Come evento finale della giornata, un controllo di adattamento dei miei auricolari fatti su misura. Questi sono particolarmente importanti per le valutazioni periodiche dell’udito sulla ISS, in cui monitoriamo la funzione uditiva degli astronauti lungo tutta la missione. Con tutte quelle pompe e ventole sempre in funzione, la ISS non è mai molto silenziosa!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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