Il veicolo sperimentale di ESA ha superato brillantemente il test di discesa ed atterraggio di merocoledì 19 u.s., svoltosi presso il Poligono Interforze Salto di Quirra, al largo delle coste sarde.
Il prototipo in scala 1:1 è stato sganciato da un elicottero alla quota di 3000 metri, ed ha poi raggiunto una velocità paragonabile a quella che ci si aspetta durante le ultime fasi di rientro da una missione spaziale. A questo punto si è dispiegato il paracadute, che ha rallentato il velivolo al di sotto dei 7 metri/secondo, consentendo uno splashdown controllato.
L’unico inconveniente registrato ha riguardato il gonfiaggio dei palloni di galleggiamento, avvenuto in modo non nominale. Grazie all’attivazione del radiofaro, connesso alla costellazione Cospas-Sarsat, è stato possibile recuperare agevolmente il prototipo per ulteriori esami.
IXV è un progetto che mira a mettere ESA in condizione di realizzare in autonomia veicoli in grado di rientrare in atmosfera dopo missioni spaziali. Il prossimo step prevede che esso venga immesso in una parabola suborbitale da un razzo Vega, sperimentando il rientro a velocità ipersoniche e supersoniche.
In precedenza, un prototipo in scala ridotta e dotato di sensori aveva partecipato ad una campagna di test di impatto presso il centro di ricerca di ingegneria marina INSEAN, gestito a Roma dal CNR, per identificare il miglior angolo di impatto in funzione della velocità di discesa. Il paracadute, invece, è stato validato presso l’area test di Yuma, in Arizona.
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