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Altro passo in avanti per il CST-100 della Boeing

La Boeing Company di Houston, uno dei partners commerciali del NASA Commercial Crew Program (CCP), ha svolto recentemente dei test in galleria del vento su di un modello in scala della propria capsula spaziale CST-100 integrata al suo lanciatore Atlas V della United Launch Alliance (ULA). Questa fase di test rientra nell’iniziativa della NASA denominata Commercial Crew Integrated Capability (CCiCap), che ha come obiettivo quello di rendere disponibili a clienti governativi e commerciali dei servizi di trasporto spaziale abitato.

Boeing ed ULA hanno anche lavorato assieme per testare un nuovo componente sviluppato appositamente per l’upper stage Centaur dell’Atlas V. Con quella appena raggiunta, Boeing ha completato la seconda di otto tappe legate alla performance in generale, nel contesto del CCiCap ed è in rotta perfetta per il completamento, previsto per la metà 2014, di tutte le 19 tappe prefissate.

L’upper stage Centaur entra in azione non appena terminata la spinta del primo stadio dell’Atlas V. Credit: Boeing

Ed Mango, il manager del Commercial Crew Program per la NASA, presso il Kennedy Space Center, ha spiegato che il Centaur è stato impiegato storicamente dall’agenzia per il lancio delle sonde più importanti verso altri mondi, e che il fatto che esso non sia mai stato usato per il volo umano ha reso necessaria una serie di tests che sono critici per il processo di abilitazione al volo umano del razzo Atlas V.

Questi tests in galleria del vento, che sono incominciati a Marzo e sono terminati a Maggio presso l’Ames Research Center della NASA di Moffett Field, California, hanno rappresentato inoltre le prime verifiche dell’interfaccia fra il veicolo spaziale della Boeing, il vettore ed il suo adattatore. Un modello in scala al 7% della capsula integrata al veicolo di lancio è stato quindi collocato nel tunnel transonico dell’Ames Center, che ha un diametro di 3,3 metri. I dati così raccolti hanno fornito a Boeing delle informazioni critiche per garantire la sicurezza degli equipaggi che verranno lanciati in in futuro in orbita bassa terrestre.

La linea di alimentazione dell’ossigeno liquido del Centaur è stata testata lo scorso mese di Marzo presso Murrieta, California, per caratterizzare il flusso dell’ossigeno criogenico dal relativo serbatoio dell’upper stage ai suoi due motori, dove il propellente viene miscelato con l’idrogeno liquido per dare vita alla spinta. Il Centaur, che si attiva quando il primo stadio dell’Atlas V esaurisce i suoi propellenti, serve a collocare il carico utile nell’orbita desiderata. Come detto, esso ha una storia operativa ricca di successi, fra i quali si annovera il recente lancio del rover Curiosity verso Marte.

“La capsula CST-100 e l’Atlas V, connessi dal relativo adattatore, si sono comportati secondo le attese ed hanno confermato le nostre aspettative sul loro comportamento complessivo durante il volo”, ha commentato John Mulholland, vice presidente di Boeing e program manager per i Commercial Programs.

Boeing è una delle tre compagnie statunitensi che stanno collaborando con NASA nell’ambito del CCiCap per realizzare una missione orbitale abitata dimostrativa verso la metà di questa decade. Le iniziative future relative allo sviluppo ed alla certificazione, offriranno alla NASA la possibilità di ottenere servizi di volo spaziale abitato per inviare i propri astronauti verso l’International Space Station dal territorio USA.

 

 

Nell’immagine in evidenza, il modello integrato al 7% delle dimensioni reali della capsula CST-100 della Boeing, dell’adattatore e del veicolo di lancio, presso la galleria del vento dell’ Ames Research Center della NASA. Credit: Boeing

Fonte: NASA

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