Site icon AstronautiNEWS

Lo stato dei lavori alla rampa 39B per lo Space Launch System

Con l’installazione di due nuovi ascensori nel mese di marzo, la storica rampa di lancio 39B al Kennedy Space Center (KSC), in Florida, si avvicina sempre di più ad essere nuovamente operativa.

La demolizione del Launch Complex (LC) 39B al KSC cominciò nel 2010 in previsione del ritiro degli Space Shuttle. Da allora si sono susseguiti tutta una serie di lavori di ricostruzione che porteranno il pad 39B ad essere utilizzato, principalmente, per il nuovo lanciatore pesante Space Launch System (SLS) che la NASA sta sviluppando.

Il Launch Complex 39 fu realizzato dalla NASA negli anni ’60 a fianco della base dell’Air Force di Cape Canaveral, da dove fino ad allora avvenivano i lanci con astronauti dell’agenzia spaziale (Mercury e Gemini). Il complesso numero 39 fu progettato per il progetto lunare Apollo e, nei disegni originali, si prevedevano cinque rampe di lancio.   Inizialmente si commissionò la costruzione di tre delle cinque rampe, A, B e C, ma solo due vennero effettivamente realizzate.

La rampa 39B ha visto il lancio di un Saturn V della missione Apollo 10 e, negli anni ’70, fu riconfigurato per ospitare i lanci del meno potente Saturn I-B. Da qui sono state lanciate le tre missioni sullo Skylab e lo storico Apollo-Sojuz Test Project del 1975. Successivamente la rampa fu demolita e iniziarono i lavori per costruire il nuovo pad per i lanci dello Shuttle, come per la rampa gemella 39A. Problemi di budget e modifiche al progetto iniziale ritardarono però il completamento della 39B fino al 1986, quando fu utilizzato per il tragico volo STS-51L del Challenger.

L’ultimo veicolo con equipaggio a partire dalla rampa 39B fu lo shuttle Discovery per la missione STS-116 nel 2006. Successivamente tutte le missioni shuttle rimanenti furono lanciate dal 39A, mentre cominciarono i lavori per adattare il 39B al progetto Constellation. Il primo passo fu la costruzione dei tre parafulmini alti circa 180 m intorno alla rampa per proteggere i lanciatori al pad. I parafulmini furono completati appena prima della missione di riparazione del telescopio spaziale Hubble, STS-125, quando il pad fu utilizzato per ospitare lo shuttle Endeavour che doveva servire per un’eventuale missione di salvataggio (STS-400) nel caso che qualcosa fosse andato storto con lo shuttle Atlantis in orbita.

I lavori nell’ambito del programma Constellation proseguirono e, nel 2009, la rampa 39B fu utilizzata per il lancio di quello che doveva essere il primo dei due test sul nuovo razzo Ares I (Ares I-X e Ares I-Y). In realtà la missione Ares I-X fu l’ultima ad essere svolta prima della cancellazione del programma nel 2010. La demolizione definitiva delle strutture della rampa di lancio fu l’ultimo atto del defunto programma.

Con l’avvio del nuovo programma di esplorazione della NASA, che prevede l’utilizzo del nuovo lanciatore pesante SLS, il progetto della nuova rampa di lancio è stato modificato per poter accogliere questo nuovo razzo, ma anche per poter accogliere in futuro altri tipi di lanciatore pesante, con un progetto che fosse il più possibile flessibile. I dettagli del progetto sono stati recentemente presentati dalla NASA.

Dal 2011 nuove strutture hanno cominciato ad apparire sulla rampa di lancio 39B, culminate nelle scorse settimane con il completamento degli ascensori che serviranno a connettere la base della rampa con il ponte di accesso alla piattaforma mobile (o Mobile Launcher, ML) sulla quale sarà montato il lanciatore. I lavori di restauro delle infrastrutture esistenti hanno coinvolto anche la cisterna dell’acqua, i serbatoi per i propellenti e il sistema anti-incendio. Tra le strutture da costruire ancora non è stata presa una decisione sul progetto del sistema di fuga rapida: tra le opzioni ci sono il sistema a fune che si utilizzava durante i lanci dello shuttle e un nuovo sistema a binari (soprannominato “montagne russe”).

L’esordio del nuovo pad 39B dovrebbe avvenire nel 2017 con il lancio di SLS per la missione di test senza equipaggio Orion EM-1.

Fonti: NASA, NASASpaceflight.com

 

 

  Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it
Exit mobile version