La capsula russa Progress M-19M/51P ha completato il suo viaggio di 48 ore verso la Stazione Spaziale Internazionale, quando lo scorso venerdì 26 aprile si è agganciata ad uno dei boccaporti del modulo Zvezda. Durante il percorso di avvicinamento la navetta aveva sofferto di alcuni problemi tecnici ad una delle antenne di bordo, ma questo non ha alla fine impedito il completamento della manovra di attracco, concluso alle 12:34 UTC (le 14:34 italiane). Il lancio era avvenuto alle 10:12 UTC del 24 aprile, grazie ad un vettore Sojuz-U partito dal sito 1/5 dal Cosmodromo di Bajkonur in Kazakhstan.
A bordo della stazione gli ingegneri di volo Pavel Vinogradov e Roman Romanenko hanno controllato l’arrivo della capsula tenendosi pronti ad operare con il TORU, il sistema russo di telecontrollo delle manovre di rendezvous, con il quale è possibile subentrare manualmente al computer di bordo della Progress, se necessario.
In seguito ai controlli di sicurezza di rito, volti a scongiurare perdite di pressione nella zona di aggancio, i membri della Expedition 35 hanno aperto il boccaporto e hanno fatto accesso nella navetta cargo, dando inizio alla tediosa fase di inventario delle quasi 3 tonnellate di carico: a bordo si trovano infatti 800 Kg di propellente, 21 Kg di ossigeno, 25 Kg di aria respirabile, 420 Kg di acqua e 1580 Kg di parti di ricambio, esperimenti e altri equipaggiamenti destinati ai sei cosmonauti.
A differenza delle missioni precedenti, la Progress M-19M/51P ha dovuto seguire il più classico approccio della durata di due giorni, a causa delle dinamiche orbitali legate alla sua data di lancio. La missione ha consentito di sostituire la navetta cargo Progress M-17M/49P, che dopo essere stata riempita di spazzatura e di altri materiali non più utili era stata sganciata dall’avamposto orbitale lo scorso 15 aprile, concludendo la sua missione con uno spettacolare, autodistruttivo rientro in atmosfera.
La stessa sorte toccherà alla Progress M-19M/51P il prossimo 11 giugno, quando dovrà a sua volta essere distaccata dalla ISS per lasciare posto al nuovo veicolo di rifornimento automatico dell’ESA, l’ATV “Albert Einstein”, in arrivo il 15 giugno.
La capsula Progress
La Progress è il veicolo spaziale da trasporto di Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, pesante circa 7 tonnellate e capace di trasportarene in orbita quasi 3 sotto forma di carico. È una capsula non dotata del particolare scudo termico che consente invece alla navetta abitata “gemella” Sojuz di rientrare in atmosfera senza disintegrarsi. Nata in epoca di guerra fredda (il primo volo risale al 1978) per rifornire le stazioni spaziali sovietiche Salyut prima, e la famosa stazione MIR in un secondo tempo, rappresenta oggi uno dei mezzi che portano esperimenti, ricambi e rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale, verso la quale vola in media ogni tre o quattro mesi.