SpaceX tenterà il recupero in mare del primo stadio del Falcon 9
SpaceX tenterà di fare atterrare in mare il primo stadio del lanciatore Falcon 9 in una serie di voli che inizieranno entro il 2013. La sperimentazione servirà per acquisire dati ed esperienza in vista del recupero del primo stadio tramite la discesa propulsa e l’atterraggio presso il luogo di lancio.
Lo ha annunciato Elon Musk, il fondatore e CEO di SpaceX, in una conferenza stampa congiunta con la NASA svoltasi il 28 marzo 2013 a cui ha partecipato anche l’amministratore dell’agenzia spaziale Charles Bolden. Ha riferito la notizia Parabolic Arc.
Il recupero in mare costituirà la prima fase di una serie di voli di test che potrebbero culminare, verso la metà del 2014, nell’atterraggio propulso di un primo stadio del Falcon 9 sulla terraferma presso il luogo di lancio attraverso un sistema di gambe retrattili. L’azienda spaziale californiana sta conducendo test di volo e atterraggio controllato di un veicolo sperimentale, denominato Grasshopper, costituito da un primo stadio del Falcon 9 con una struttura fissa a 4 gambe che funge da carrello di atterraggio.
Nel corso del test iniziale di ammaraggio, dopo lo spegnimento dei motori e lo sgancio, il primo stadio inizierà una caduta libera balistica e ridurrà la velocità di discesa con un’accensione dei motori a razzo per frenare il rientro nell’atmosfera. I motori si riaccenderanno poco prima dell’ammaraggio per una ulteriore riduzione di velocità.
Musk ha dichiarato che non si aspetta di riuscire a recuperare con successo lo stadio nei primi voli. Questi tentativi sono però importanti. La possibilità di fare atterrare intatto lo stadio è il primo passo per permettere il riutilizzo del lanciatore o di suoi componenti, e dunque la riduzione dei costi di lancio.
Il primo stadio del lanciatore Falcon 9 ha un diametro di poco meno di 3,7 m, una lunghezza intorno ai 38 m, e una massa a vuoto di una quindicina di tonnellate. È propulso da nove motori Merlin 1C a propellente liquido.
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