Una nuova stazione radio per le comunicazioni satellitari sarà inaugurata martedì 18 dicembre a Malargüe, Argentina, andando a completare il trio di ground station dedicate allo spazio profondo, e confermando il ruolo dell’ESA come una delle agenzie spaziali più tecnologicamente avanzate a livello globale.
L’enorme riflettore radio a forma di disco è la manifestazione più evidente dell’eccellente tecnologia che presto consentirà di seguire le missioni che si stanno svolgendo a distanze di milioni di chilometri dalla Terra, nel nostro Sistema Solare.
Alta quaranta metri e per un peso di 610 tonnellate, la stazione si staglia nettamente sull’orizzonte dell’arido altopiano argentino, ad una quota di 1500 metri sul livello del mare.
Oltre ad occuparsi direttamente delle missioni operanti in orbita attorno a Marte e Venere, la stazione sarà in grado di svolgere esperimenti scientifici, consentendo dagli scienziati europei e argentini di sudiare le caratteristiche dello spazio cosmico attrversato dai segnali radio.
In cambio del permesso di operare dalla stazione radio per un periodo di 50 anni, le capacità dell’impianto saranno condivise con le autorità argentine, il cui ufficio per le attività spaziali, il CONAE, è stato um importante partner strumentale.
“La stazione di Malargüe è capace di ricevere segnali in banda X (8-12 GHz) e Ka (27-40 GHz), incrementando in modo significativo l’attuale capacità di ricevere dati ad alta velocità da grandi distanze”, ha dichiarato il Project Manager della stazione, il funzionario ESA Roberto Maddè.
“È un meraviglioso esempio di ingegneria, ed il frutto di anni di design e sviluppo da parte della nostra agenzia saranno fruibili dalla prossima settimana. Nella costruzione della stazione siamo stati molto aiutati dai nostri partner argentini, grazie anche alle ottime relazioni tra ESA e CONAE.”
Un amplificatore da 20 kW consentirà inoltre di inviare telecomandi a distanze dell’ordine di centinaia di milioni di chilometri nello spazio profondo, mentre amplificatori a basso rumore raffreddati fino a –258ºC garantiranno la ricezione debolissimi, anche provenienti da oltre l’orbita del pianeta Giove: i segnale di un moderno telefono cellulare, equivalente a circa 125 milliwatt, è milioni di volte più potente della soglia minima ricevibile a Malargüe.
Video; ESA Malargue Ground Station