La NASA dà inizio alle certificazioni per il volo commerciale umano

Commercial Crew program Poster detail

La NASA ha comunicato lo scorso 10 dicembre di aver sottoscritto con Boeing, Sierra Nevada Corporation e SpaceX i contratti della prossima fase del Programma Commerciale Umano (Commercial Crew Program o CCP).

Questi contratti, noti come Ceritification Products Contracts (CPC), prevedono l’impegno delle tre compagnie spaziali Americane a partire dal prossimo 22 gennaio 2013 fino al 30 Maggio 2014 nella prima fase del processo che dovrà assicurare come i prossimi sistemi di trasporto equipaggi in corso di sviluppo rispondano ai requisiti e agli standard di sicurezza previsti dalla NASA per inviare astronauti Americani verso la Stazione Spaziale Internazionale(ISS).

I singoli contratti firmati dalla NASA prevedono che vengano erogati i seguenti fondi a ciascuna compagnia:

  • per Boeing 9.993.000 dollari;
  • per Sierra Nevada Corporation 10.000.000 dollari;
  • per SpaceX 9.589.525 dollari.

Il Commercial Crew Program della NASA servirà a fornire la Agenzia Spaziale Americana del prossimo sistema di trasporti di astronauti Americani in orbita terrestre bassa e verso la ISS dopo la fine del trentennale programma delle navette Space Shuttle, terminato nel 2011, e consentendo di affrancarsi dall’acquisto di seggiolini sulle capsule Russe Sojuz.

La fase 1 del Certification Products Contracts verrà seguita a metà 2014 da una successiva fase 2 che porterà al completamento delle fasi di sviluppo, test e verifica necessarie per consentire i primi voli di prova con equipaggi perso la ISS.

Milestones completate a dicembre 2012 nel programma CCiCap

Milestones completate a dicembre 2012 nel programma CCiCap (C) NASA

Nel frattempo, a dicembre 2012 le tre compagnie spaziali Americane, che competono per la realizzazione del sistema di trasporto equipaggi verso la ISS all’interno del programma Commercial Crew integrated Capability (CCiCap), hanno superato le prime tappe fondamentali per la realizzazione dei propri sistemi di lancio, rispettivamente 3 su 19 per Boeing, 3 su 14 per SpaceX e 2 su 9 per Sierra Nevada Corp.

In particolare, SpaceX lo scorso ottobre ha completato la  Integrated System Requirements Review per valutare come i piani di progettazione, di produzione e operativi del proprio sistema di trasporto, basato sul vettore Falcon 9 e sulla capsula Dragon nella versione destinata al trasporto equipaggi, incontrino i requisiti previsti della NASA.

Test del motore Super Draco (C) SpaceX

Test del motore Super Draco (C) SpaceX

SpaceX ha inoltre continuato nella progettazione e test dei maggiori sottosistemi compreso la continuazione delle prove dei motori Super Draco su cui è basato l’innovativo sistema di abort del lancio e di atterraggio sviluppato dalla compagnia fondata da Elon Musk.

Entro la fine del mese di dicembre 2012, SpaceX dovrebbe completare un altra tappa fondamentale nello sviluppo del proprio sistema di lancio consistente nella analisi dei sistemi di terra e del progetto preliminare per quanto le fasi di decollo.

Sierra Nevada Corporation (SNC) ha completato con successo lo scorso ottobre l’analisi di base di integrazione dei sistemi del proprio sistema di lancio, basato sullo spazioplano Dream Chaser(sviluppato da SNC) e sulla versione certificata al volo umano del vettore Atlas V di United Launch Alliance (ULA).

Test del flap del Dream Chaser (C) SNC

Test del flap del Dream Chaser (C) SNC

Questa tappa fondamentale ha incluso l’analisi di tutti gli elementi del sistema progettato da Sierra Nevada Corp. includendo il vettore di lancio, i sistemi di terra e di missione e la intera navicella Dream Chaser.

Sono in corso i test dei razzi di controllo (Reaction Control System o RCS) del Dream Chaser, che utilizzano dei propellenti “verdi” in quanto non tossici.

Insieme ad Aerojet, compagnia che ha realizzato per Sierra Nevada Corp. i razzi di controllo del Dream Chaser, sono state completate con successo 12 prove di funzionamento che hanno incluso l’esplorazione di molte possibili variazioni nella combinazione di carburante e ossidante all’interno della camera di combustione, così come di variazione di tempo di accensione degli RCS.

Test del motore ibrido del Dream Chaser (C) SNC

Test del motore ibrido del Dream Chaser (C) SNC

Continuano inoltre i test del prototipo del Dream Chaser che verrà utilizzato per le prove di volo delle fasi di avvicinamento e atterraggio in programma per l’inizio del 2013 mentre sono in corso le prove dell’avionica e del software di volo e la versione finale dei sistemi di controllo di volo sono in corso di verifica e istallazione.

Anche per i motori principali del Dream Chaser, che saranno due di tipo ibrido (cioè a combustibile solido e ossidante gassoso), sono in corso i test di accensione a terra per verificarne caratteristiche modularità di funzionamento.

Per la Boeing  sono state completate due tappe fondamentali nel programma CCicap.

Nello scorso ottobre si è tenuta una analisi del progetto di produzione dove i tecnici della compagnia hanno presentato i programmi dettagliati per la costruzione, l’assemblaggio e i test della capsula CST-100 utilizzando le strutture del Kennedy Space Center della NASA originariamente utilizzate per lo Space Shuttle e riconvertire allo scopo.

Test di ammaraggio di CST-100 (C) Boeing

Test di ammaraggio di CST-100 (C) Boeing

A novembre la Boeing ha effettuato un esame approfondito della sicurezza del proprio sistema di lancio nel suo complesso, chiamato “Phase I Safety Review”, nel quale tecnici della NASA, della Boeing e esperti indipendenti nel campo della sicurezza spaziale hanno discusso per cinque giorni dei potenziali rischi che la capsula CST-100, il razzo vettore Atlas V e i sistemi di terra possano garantire la sicurezza degli equipaggi umani dal momento del lancio, alle fasi di volo in orbita terrestre bassa e al rientro sulla terra.

Inoltre la Boeing ha recentemente eseguito una serie di test di ammaraggio presso Las Vegas (Nevada) di un prototipo della propria capsula CST-100, come alternativa alla modalità di atterraggio prevista sulla terra ferma.

Fonte: NASA

 

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.