La NASA e i partner internazionali coinvolti nel programma ISS, hanno annunciato l’approvazione di quella che sarà la prima missione con permanenza a bordo della ISS di un intero anno.
L’equipaggio coinvolto in questo primo importante esperimento sarà di due astronauti, un Russo e un Americano e partiranno a bordo di una Sojuz nella primavera del 2015.
L’obiettivo principale della scelta di prolungare la permanenza in orbita da 6 mesi ad 1 anno per due astronauti, è quello di cominciare a raccogliere una casistica statisticamente utilizzabile sugli effetti medici, fisiologici e psicologici, che permanenze così lunghe nello spazio provocano sul corpo umano, in vista delle future missioni di esplorazione al di fuori dell’orbita terrestre.
Missioni di durata uguale o superiore all’anno sono già state effettuate in passato, senza peraltro indicare particolari problemi relativi alla maggiore durata, ma tale casistica non è considerata scientificamente sufficiente per accertare clinicamente gli effetti. In particolare Vladimir Titov e Musa Manarov passarono 366 giorni sulla MIR nel 1987/1988, mentre Valeri Polyakov spese ben 14 mesi sull’avamposto orbitale sovietico/russo tra il 1994 e il 1995.
I nomi di questi primi due astronauti coinvolti in questa tipologia di missioni non sono ancora stati resi noti anche se si parla da tempo, per quanto riguarda l’astronauta Americano, di Peggy Whitson, già a capo del corpo astronauti NASA.
Rimane ancora non dichiarato il riassetto che obbligatoriamente dovranno subire tutte le missioni di supporto agli equipaggi della ISS da quel momento in avanti, essendo queste vincolate da una serie di parametri tecnici (già illustrate in un precedente articolo) non modificabili e che vanno a influenzare la cadenza di lancio e la permanenza in orbita delle capsule.
Fonte: NASA