Il 7 ottobre è ormai alle porte e in SpaceX fervono i preparativi per il primo lancio commerciale della versione cargo di Dragon.
Una tappa importante nella pianificazione dei test pre volo è il cosiddetto static fire, detto anche hotfire, che consiste nell’effettuare una brevissima accensione, circa 2 secondi, di tutti i motori del primo stadio.
Questi test vengono realizzati per simulare e testare tutte le operazioni che portano al decollo del razzo senza farlo decollare, ed anche in questo caso, come nel precedente lancio dello scorso maggio, tutto è andato alla perfezione permettendo a SpaceX di dichiarare che l’hotfire è stato un successo.
Ora Falcon 9 verrà rimosso dalla rampa di lancio per essere riposizionato nel suo hangar da cui uscirà tra qualche giorno con la capsula Dragon issata sulla sua sommità.
Il lancio è in programma per il 7 ottobre alle 8:35 p.m. EDT, che corrispondono alle 00:35 GMT del 8 ottobre, ma vi è l’eventualità che possa subire variazioni visto che per la prossima settimana, precisamente il 4 ottobre, è previsto anche il lancio di un vettore Delta 4 per una missile a scopo militare.
Dragon raggiungerà, affiancandola, la Stazione Spaziale Internazionale il 10 ottobre e da quella posizione verrà afferrata dal braccio robotico che la guiderà verso l’attracco. La durata della missione dovrebbe essere di circa 18 giorni con il ritorno sulla Terra previsto per il prossimo 28 ottobre, ammarando nell’oceano Pacifico.
Un secondo obiettivo di questa missione di Dragon consisterà nella verifica degli aggiornamenti applicati al sistema CUCU (COTS UHF Communication Unit).
CUCU rende disponibile un link bidirezionale tra la ISS e Dragon, permettendo la comunicazione tra SpaceX e Dragon nelle fasi di avvicinamento alla ISS, e tra la ISS e Dragon, consentendo agli astronauti presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale di inviare, in caso di necessità, comandi di sicurezza a Dragon.
Dopo la conclusione dei voli dello Space Shuttle, la capsula Dragon sarà l’unico mezzo spaziale ad essere in grado di riportare sulla Terra materiale proveniente dalla ISS.
Fonte: NasaSpaceflight.com