Roscosmos: il governo Russo chiede una svolta
Dopo l’ultimo lancio fallito, risalente allo scorso 6 agosto con un vettore Proton, il governo Russo ha stabilito una scadenza per metà settembre entro la quale l’agenzia spaziale dovrà indicare come intende migliorare il proprio controllo qualità.
Il primo ministro Medvedev, in alcune dichiarazioni riprese dal sito ufficiale di Roscosmos, ha affermato che il numero di fallimenti negli anni recenti è inaccettabile per una industria nella quale il governo continua ad investire pesantemente (più di 20 miliardi di dollari tra il 2012 ed il 2015).
Inoltre, Medvedev ha rimarcato come non sia stato individuato alcun responsabile cui attribuire, in tutto o in parte, la recente scadente performance dell’agenzia spaziale, ed ha ordinato al Direttore Generale Vladimir A. Popovkin di riorganizzare la struttura entro un mese.
I commenti di Medvedev hanno scatenato in Russia una ridda di voci relative alla rimozione di Vladimir Nesterov, Direttore Generale del Centro Spaziale Khrunichev di Mosca, ove vengono realizzati molti dei componenti del Proton. Tuttavia, secondo un comunicato emesso dalla filiale commerciale americana di Proton, la International Launch Services, solo il Presidente russo potrebbe emanare un decreto di rimozione di Nesterov, e ciò non sarebbe ancora avvenuto.
Il centro di Krunichev ha anche diramato un documento in cui fa il punto sulle proprie attività degli ultimi 5 anni: 48 Proton lanciati, con 4 incidenti; uno di questi, nel 2010, fu causato da un componente non realizzato a Krunichev, bensì fornito da RSC Energia di Korolev. In quell’occasione andarono distrutti 4 satelliti del sistema GPS russo Glonass.
In ogni caso, dopo l’incidente del 6 agosto, che è costato la perdita di due satelliti per telecomunicazioni (uno russo, uno indonesiano), i lanci del Proton-Breeze sono stati sospesi.
Negli ultimi anni il centro di Krunichev è stato il polo di una grande aggregazione delle industrie aerospaziali russe, con un incremento nel personale di ben 17mila unità, e l’incorporazione, più o meno forzosa su richiesta del governo, di numerose aziende in cattive condizioni finanziarie e tecniche.
Nondimeno, i risultati economici complessivi sono rimasti di assoluto rilievo: nel 2011 vi è stato un incremento negli incassi del 20% rispetto all’anno precedente, quasi tutto originato dalla filiale ILS Proton.
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