Sally Ride è morta ieri, 23 luglio 2012, in seguito ad una battaglia di 17 mesi contro un cancro al pancreas.
Selezionata nel 1978 tra i “TFNG”, thirty-five new guys, la prima classe di Astronauti successiva al programma Apollo, è diventata la prima donna Americana a volare nello spazio a bordo dello Space Shuttle con le missioni STS-7 e STS-41D, rispettivamente nel 1983 e nel 1984 .
La sua esperienza con NASA è continuata con la partecipazione alla commissione presidenziale di inchiesta a seguito dell’incidente del Challenger nel 1986, mentre si preparava al suo terzo volo, attaccando pubblicamente e con veemenza l’approccio disinvolto ai problemi potenzialmente fatali, che avevano caratterizzato i primi voli Shuttle.
In seguito ha contribuito, presso il quartier generale di NASA, a progettare la strategia di esplorazione spaziale Americana, prima di lasciare l’agenzia spaziale Americana nel 1987; tuttavia, Ride ha servito anche nella commissione che ha investigato sull’incidente del Columbia nel 2003 e nella commissione Augustine che ha revisionato i piani americani di esplorazione umana dello spazio gestendo la transizione del fallimentare progetto Constellation.
In seguito ad una carriera accademica presso l’International Security and Arms Control della Stanford University e il Dipartimento di Fisica della Università della California presso San Diego, nel 1989 è diventata direttore del California Space Institute.
Nel 2001 ha fondato Sally Ride Sience, una società che realizza materiale educativo scientifico e programmi di formazione per insegnanti, in linea con il suo supporto per la divulgazione e l’educazione come mezzo per ispirare le nuove generazioni ad intraprendere carriere tecniche e scientifiche.
È stata inoltre autrice di cinque libri per bambini sull’esplorazione spaziale.