NASA e JAXA unite per un nanosatellite studentesco
Gli ingegneri e gli stagisti dell’Ames Research Center della NASA di Moffett Field, California, si stanno preparando ad assistere ad un evento storico. Il prossimo Ottobre, per la prima volta un piccolo cubesat da loro costruito sarà uno dei cinque nanosatelliti ad essere lanciato nientemeno che dalla Stazione Spaziale Internazionale.
TechEdSat (Technical Education Satellite), questo il suo nome, è un cubo di 10 cm di lato del peso di poco più di circa 1,2 kg ed è nato dalla collaborazione fra il centro Ames, la San Jose State University, la Swedish National Space Board (SNSB) tramite la società AAC Microtec di Uppsala, Svezia e la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA).
TechEdSat è stato lanciato a bordo del veicolo logistico automatico giapponese “Kounotori 3” H-II Transfer Vehicle (HTV-3), lo scorso 21 Luglio dal Tanegashima Space Center nel sud del Giappone, il quale trasportava anche altri rifornimenti per l’SS. Venerdì 27 Luglio, HTV-3 è stato agganciato al nodo Harmony dell’ISS dopo essere stato afferrato dal braccio robotico della Stazione comandato dall’ingegnere di volo Aki Hoshide dell’Expedition 32.
Andres Martinez, program manager per gli Small Spacecraft Payloads and technologies presso l’Ames Center, ha spiegato che TechEdSat sfrutterà le tecnologie “plug-and-play” disponibili in commercio, come per esempio le avioniche SPA (Space Plug-and-play Avionics) realizzate dalla svedese AAC Microtec e permetterà ad un gruppo di talentuosi studenti di ingegneria aerospaziale della San Jose University di provare dal vivo l’esperienza di partecipare ad un progetto spaziale, dalla formulazione fino al suo decomissioning.
Inoltre, gli studenti intendono, per il seguente TechEdSat, impiegare due costellazioni di satelliti commerciali per telecomunicazioni, Iridium ed Orbcomm, per garantire le comunicazioni a due vie con il controllo di missione sulla Terra.
Come detto, in Ottobre TechEdSat verrà lanciato nello spazio assieme ad altri quattro nano satelliti con il deployer giapponese SSOD (Small Satellite Orbital Deployer) dal modulo Kibo, tramite il manipolatore robotico giapponese JEMRMS con una velocità di 5 cm/sec. La sua missione effettiva durerà 10 giorni e la sua traiettoria orbitale retrograda di 45 gradi rispetto all’ISS lo condurrà ad una progressiva riduzione dell’altitudine di volo, portandolo al rientro atmosferico 105 giorni dopo il lancio. I suoi compagni di volo sono RAIKO (Wakayama University), FITSAT-1 (Fukoka Institute of Techology), WE WISH (Meisei Electronics) e F-1 (FPT University/Uppsala University/NanoRacks).
Duante i 10 giorni di missione, il cubesat invierà al suolo dei pacchetti di segnali in banda amatoriale di 437.465 Mhz ogni 60 secondi.
Questo progetto rappresenta un valido esempio di collaborazione fra NASA, le istituzioni accademiche e l’industria, oltre ad essere una vera e propria pietra miliare nel percorso scolastico degli studenti di ingegneria aerospaziale della San Jose State University.
TechEdSat è un progetto finanziato dall’Ames Research Center della NASA, con contributi addizionali provenienti dall’ Edison SmallSat Program che è parte dello Space Technology Program dell’ente spaziale statunitense.
Gli ingegneri sono riusciti a tenere il costo complessivo dell’hardware al di sotto dei 30000 $ per unità, impiegando tassativamente componenti off-the-shelf e mantenendo i criteri di progettazione e gli obiettivi della missione più semplici possibile.
Fonti: NASA, TechEdSat, Wikipedia
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