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EXPERT cerca un passaggio per lo spazio

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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L’European Experimental Re-entry Testbed è una capsula balistica dalla forma arrotondata, dotata di una schiera di sensori ed un sistema di flaps in materiale ceramico per la guida. Essa è stata testata a 1200 gradi di temperatura nella speciale galleria del vento al plasma “Scirocco”, presso Napoli.

Avrebbe dovuto seguire un test di volo, ma all’ultimo momento le autorità russe hanno ritirato l’autorizzazione ad impiegare un vettore Volna, normalmente lanciato da sottomarini con carichi bellici. Al momento, EXPERT si trova in una white room dell’Alenia di Torino, in attesa di un nuovo vettore in grado di portarlo ai confini dello spazio per un rientro a 5 km/sec.

Le alternative sin qui esplorate, secondo il sito flightglobal, comprendono altri razzi russi, ma anche il Pegasus aviolanciato di Orbital Sciences. Occorre anche identificare una nuova area di rientro, diversa dal poligono militare della Kamchatka originariamente previsto, e fronteggiare i probabili aumenti dei costi. Un lancio nel 2013 è ancora possibile, ma l’ultima parola spetterà ai ministri dei paesi membri di ESA che si riuniranno nella nostra penisola il prossimo novembre.

La buona notizia è che i ritardi di EXPERT non hanno influenza sull’altra metà del programma ESA di studi su un veicolo di rientro: il progetto IXV rimane confermato con un lancio nel 2013 ad opera del piccolo Vega italiano. IXV è un veicolo a corpo portante, con rivestimento ceramico e scudo termico convenzionale, e dovrà raggiungere una altitudine di 450 km (quattro volte quella di EXPERT) e una velocità di 7,5 km/sec. per replicare esattamente le condizioni di rientro da un’orbita bassa.

Secondo il manager di progetto Giorgio Tumino, ESA potrebbe avere un veicolo in grado di rientrare dall’orbita entro il 2015, e una versione “manned” a 4 posti entro il 2020.

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