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I piani di Excalibur Almaz

Excalibur Almaz ha reso noti pubblicamente per la prima volta i propri piani per il lancio di una navetta verso stazioni spaziali orbitanti intorno alla Luna.

La compagnia britannica utilizzerà hardware russo inizialmente progettato nell’ambito dei programmi spaziali sovietici per lanciare un equipaggio umano in orbita intorno al nostro satellite. Sia la capsula che la stazione spaziale verranno aggiornate rispetto al progetto iniziale, anche se l’hardware originale ha già volato nello spazio almeno nove volte.

La capsula verrà lanciata inizialmente su un vettore russo Sojuz FG dal cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan. Una volta raggiunta l’orbita bassa terrestre (LEO) la capsula si aggancerà alla stazione spaziale, derivata dalle Salyut degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. La capsula e la stazione utilizzeranno quindi dei propulsori elettrici a ioni per raggiungere l’orbita lunare (LLO).

Quattro capsule rimaste inutilizzate durante il programma militare sovietico TKS/Almaz, che si svolgeva in parallelo al più conosciuto programma civile Sojuz/Salyut, sono state acquistate e trasportate presso gli impianti di Excalibur Almaz sull’Isola di Man, insieme a due stazioni Salyut con diversi livelli di completamento.

Secondo quanto riportato dalla compagnia privata al sito FlightGlobal.com, i test eseguiti sulle capsule, vecchie di 30 anni, indicherebbero che i veicoli sarebbero capaci di volare almeno 15 volte, in 15 diverse missioni, senza dover sostuire il sistema di protezione termica.

Excalibur Almaz ha firmato un contratto senza finanziamento del tipo SAA (Space Act Agreement) con NASA, che prevede uno scambio reciproco di informazioni e competenze tecniche.

Secondo uno studio di mercato commissionato dalla compagnia a Futron, una società di consulenza del settore spaziale, il potenziale economico delle attività cislunari supera in maniera significativa quello per missioni in LEO nel caso di assenza di finanziamenti governativi.

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