I motori F-1 del Saturn V torneranno a volare?

Le compagnie Statunitensi Dynetics e Pratt & Whitney Rocketdyne hanno annunciato lo scorso mercoledì 18 Aprile 2012 che stanno collaborando per portare a nuova vita i potenti motori F-1 del razzo Saturn V con cui equipaggiare i booster a combustibile liquido del nuovo sistema di lancio SLS (Space Launch System) della NASA.

Secondo quanto dichiarato dalle due aziende, le performance dei motori dell’era Apollo superano quelle dei booster a combustibile solido a cinque segmenti derivati dai programma Shuttle, attualmente in fase di sviluppo, e che equipaggeranno lo SLS nei primi due voli di test, programmati  per il 2017 e il 2019.

Entro la fine del corrente anno 2012 la NASA prevede di assegnare un contratto del valore di 200 milioni di dollari e della durata di 30 mesi, selezionando, fra le proposte di più compagnie spaziali, un programma  che porti a definire i piani di progettazione e riduzione dei rischi per i nuovi booster che equipaggeranno lo SLS a partire dal terzo lancio in programma dopo il 2020. Questo programma dovrebbe essere avviato all’inizio di Ottobre 2012 per concludersi nei primi mesi del 2015.

Nel progetto presentato dalla Dynetics di Huntsville in Alabama, leader del team di aziende che propone l’utilizzo dei motori F-1, ciascuno dei due booster sarebbe essere spinto da una coppia di questi collaudati motori alimentati a ossigeno liquido e cherosene (LOX/RP-1) e avrebbe una spinta di 1,8 milioni di libbre (circa 80.000 kN), inoltre, avendo un diametro di 18 piedi (circa 5,5 m) e usando gli stessi attacchi, potrebbero facilmente rimpiazzare i booster a combustibile solido attualmente previsti per lo SLS.

Per mezzo di questi booster basati sui motori F-1, lo SLS avrebbe la possibilità di aumentare di 20 tonnellate il carico da inviare in LEO (Low Earth Orbit – orbita terrestre bassa), incremento previsto nei piani di sviluppo dello SLS che, dalle iniziali 70 tonnellate del debutto, lo dovrebbe portare a 130 tonnellate in LEO alla fine delle evoluzioni programmate.

La proposta di riutilizzare i motori F-1 che equipaggiavano il primo stadio del razzo Saturn V, il vettore che ha portato gli astronauti Americani sulla Luna, segue la scelta già fatta per lo SLS di utilizzare il motore J-2X, una evoluzione del motore J-2 a ossigeno liquido/idrogeno liquido (LOX/LH2), per il secondo stadio che viene attualmente sviluppato dalla NASA in collaborazione con la Pratt & Whitney Rocketdyne. Anche i motori  J-2 venivano utilizzati nel Saturn V: cinque nel secondo stadio e uno nel terzo stadio.

Pratt & Whitney Rocketdyne, che fa  parte del gruppo di aziende guidato dalla Dynetics per questa proposta, è già una delle aziende maggiormente coinvolta nello sviluppo dello SLS, in quanto, oltre a lavorare sulla realizzazione del motore J-2X del secondo stadio che verrà utilizzato dopo il 2020, fornirà, per il primo stadio del vettore, i motori a propellenti criogenici (LOX/LH2) RS-25D/E derivati dagli SSME che equipaggiavano gli Space Shuttle. 

Se la proposta di Dynetics per lo sviluppo dei booster a combustibile liquido dovesse essere scelta dalla NASA, nei  30 mesi previsti dal programma di progettazione verranno effettuati dei test dei sistemi completi e diverse prove di accensione.

Fonte: Dynetics Inc.

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.