Un detrito orbitale è passato ad una distanza ritenuta pericolosa per l’ISS nelle prime ore di quest’oggi (sabato 24 marzo).
Per motivi di sicurezza è stato ordinato all’equipaggio di prendere posto sulle due Sojuz agganciate all’avamposto spaziale, nell’eventualità in cui l’impatto avesse causato danni tali da richiederne l’evacuazione.
Secondo quanto riferito da un portavoce della NASA e secondo quanto riportato nelle ore seguenti da diverse fonti, l’ente spaziale americano aveva incominciato a tracciare la traiettoria del rottame spaziale in avvicinamento all’ISS nelle prime ore di ieri. Sebbene le analisi dei dati avessero stabilito una piccola possibilità di impatto, è stato deciso di svegliare l’equipaggio alle 03:30 GMT di questa mattina per dare inizio alle procedure di evacuazione.
Il detrito proviene dalla collisione fra il satellite russo Cosmos 2251 (tipo Strela-2M) e quello americano Iridium-33, avvenuta il 10 Febbraio 2009 ad una quota di 790 km.
Le analisi iniziali prevedevano un passaggio ad una distanza stimata di 14,8 km alle 6:38 GMT di oggi ad una velocità di circa 8 km/s e ben all’interno della zona di rischio, la famosa “pizza box”, di 50 x 50 x 1,5 km.
Alle 7:38 CET è avvenuto il passaggio ravvicinato del detrito senza alcuna conseguenza per la Stazione Spaziale Internazionale; subito dopo è stato ordinato all’equipaggio di lasciare le Sojuz, riaprire tutti i portelli della Stazione e riconfigurare i suoi sistemi per il ritorno alla routine.
Fortunatamente l’evento è accaduto nel week-end e non ha avuto impatti sull’attività scientifica di bordo.
Questa è stata la terza volta nella storia della ISS, in cui il suo equipaggio è dovuto rifugiarsi nelle capsule Sojuz in seguito ad un imminente incontro ravvicinato con un detrito orbitale. L’ultima volta risale al giugno 2011, e la prima al marzo del 2009.
In questo periodo la Stazione Spaziale Internazionale è abitata dall’equipaggio dell’Expedition 30 formato dai russi Anton Shkaplerov, Anatoly Ivanishin ed Oleg Kononenko; dagli americani Dan Burbank (Comandante) e Don Pettit e dall’olandese André Kuipers.
Va sottolineato come la NASA, tramite il suo account ufficiale su Twitter, abbia costantemente aggiornato i propri followers sull’evolversi dell’emergenza.
Fonti: CNN, RIA Novosti, Russia Today, CBS News Space, Spacetoday.net, @NASA