Il 13 febbraio l’Amministrazione degli Stati Uniti d’America ha reso pubblico le proposte per il bilancio federale per l’anno fiscale 2013, in vigore dal 1 ottobre 2012 fino al 30 settembre 2013, e di questo, che raggiunge la ragguardevole cifra di 3.800 miliardi di dollari, meno dello 0,5% dovrebbe essere destinato alle attività dell’Agenzia Spaziale Americana (NASA).
Per la NASA, infatti, è stata richiesta l’approvazione di un budget di 17,7 miliardi di dollari, una spesa che è di 59 milioni di dollari inferiore a quanto il Congresso degli Stati Uniti ha approvato a novembre 2011 per l’anno fiscale 2012, ma che rappresenta un 5% in meno dei 18,7 miliardi di dollari a suo tempo richiesti dalla Casa Bianca per lo stesso periodo.
Nella lettura del bilancio dell’Agenzia Spaziale Americana, il capitolo di spesa che ha subito i maggiori tagli è quello della scienza dell’esplorazione planetaria con il conseguente abbandono da parte della NASA del programma ExoMars che, sviluppato congiuntamente con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), avrebbe dovuto lanciare una sonda in orbita di Marte, nel 2016, e un rover sulla sua superficie, nel 2018, per la ricerca di tracce di vita, culminando con l’invio verso la Terra di campioni di suolo Marziano.
Il destino del programma ExoMars rimane adesso nelle mani dell’ESA che nei mesi scorsi aveva richiesto la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Federale Russa (RKA) per colmare il possibile disimpegno della NASA.
A beneficiare della uscita della NASA dal programma ExoMars sarà soprattutto il nuovo Telescopio Spaziale James E. Webb (JWST), destinato a raccogliere l’eredità del telescopio Hubble e per la cui realizzazione sono stati ampiamente superati tutti preventivi di spesa, passando dai 4,5 miliardi di dollari stimati nel 2005 all'ultima stima del 2011 di 8,7 miliardi dollari.
Con l’incremento dei fondi a disposizione per JWST, dai circa 520 milioni di dollari del 2012 ai circa 630 milioni di dollari previsti per il 2013, si spera di potere arrivare al lancio nel 2018, con un ritardo di 4 anni rispetto alla data inizialmente ipotizzata.
Nella allocazione dei fondi sulle varie attività della Agenzia Spaziale Americana è stato previsto un aumento delle spese per la realizzazione del programma di Volo Commerciale, con fondi per circa 830 milioni di dollari, più che raddoppiati rispetto ai 406 milioni di dollari concessi dal Congresso per l’anno fiscale 2012.
Questo programma punta a rendere gli USA nuovamente autonomi nell’accesso allo spazio in Orbita Terrestre Bassa (LEO) e per il raggiungimento della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), senza dover più dipendere dallo acquisto, a caro prezzo, di posti per gli astronauti Americani sulle capsule Russe Sojuz.
La parte maggiore delle spese del bilancio della NASA saranno destinate alle operazioni della Stazione Spaziale Internazionale, con circa 3 miliardi di dollari, e al progetto di realizzazione del nuovo sistema per missioni umane oltre l’orbita terrestre che dovrebbe essere in esercizio a partire dal 2021, composto dal vettore pesante denominato Space Launch System (SLS) e dalla capsula spaziale Orion/Multi-Purpose Crew Vehicle (MPCV), per i quali sono stati stanziati 2,9 miliardi di dollari.
Fonte NASA