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L’Iran lancia il satellite Navid

È avvenuto lo scorso Venerdì 3 febbraio il lancio del terzo satellite iraniano, a dimostrazione di una continua maturazione tecnologica della nazione mediorientale.
La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stato IRNA, ed è stata ripresa ed analizzata da altre agenzie e siti specializzati occidentali. Il lancio è avvenuto nell’ambito delle celebrazioni per la Rivoluzione Islamica del 1979.

Il satellite, o forse sarebbe meglio dire, microsatellite, è stato interamente costruito con tecnologie domestiche dagli studenti della Sharif University of Technology ed è stato denominato Navid (“Promessa”), pesa 50 kg e raccoglierà dati meteorologici monitorando l’evolversi di situazioni  relative ai disastri ambientali.

Il Navid è il più pesante e grosso satellite lanciato dall’Iran e resterà nello spazio per circa due mesi. Esso è stato collocato in un’orbita compresa fra i 250 ed i 370 km dal Safir (“ambasciatore” in Farsi), che è un vettore a due stadi alto 21 metri. Il razzo deriva dal Shahab 3, il più avanzato missile balistico iraniano. Secondo il sito iraniano irannuc.ir, il Safir può essere convertito in un missile intercontinentale.

Inutile sottolineare che quest’ultima opzione, associata agli sforzi intrapresi dal Governo iraniano  in campo nucleare, non potrebbe far altro che aumentare smisuratamente il livello di preoccupazione di alcune nazioni occidentali che si sentirebbero così decisamente “sotto tiro”.

D’altro canto, le autorità iraniane hanno recentemente dichiarato di voler inviare un uomo in orbita entro i prossimi 10 anni, a testimonianza della determinazione politica ed economica del paese del Presidente Mahmoud Ahmadinejad .

Sempre secondo l’Isalamic Republic News Agency, al lancio, che è avvenuto prima dell’alba da una base militare nel nord del Paese, erano presenti il Ministro degli Esteri Ali Akbar Salehi, ed il Ministro della Scienza e della Tecnologia Kamran Daneshjoo.

Fonti: Associated Press, Spaceflight Now, Space News

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