Con un bando pubblicato sul proprio sito lo scorso martedì 7 febbraio 2012 la NASA ha ufficialmente avviato la terza fase del programma che dovrà portare gli Stati Uniti d’America a dotarsi di propri vettori e capsule per inviare uomini verso la Stazione Spaziale Internazionale dopo la fine del programma Shuttle.
Il programma Commercial Crew rappresenta infatti per l’Agenzia Spaziale Americana una alternativa fondamentale alla attuale situazione che vede gli Stati Uniti dipendenti totalmente dalle capsule Russe Sojuz per poter inviare propri astronauti sulla ISS.
Nelle due fasi precedenti di questo programma, la NASA ha firmato degli accordi bilaterali, attraverso lo strumento degli Space Act Agreement (SAA), con diverse aziende Americane per sviluppare i progetti di realizzazione delle capsule e dei vettori per inviare astronauti Americani nello spazio.
La prima fase, chiamata Commercial Crew Development (CCDev), è stata avviata nel 2010 e ha visto cinque compagnie Americane (Blue Origin, Boeing, Paragon Space Development Corp., Sierra Nevada Corp. e United Launch Alliance) aggiudicarsi complessivamente fondi per 50 milioni di dollari per la progettazione di tecnologie e sistemi destinate al volo umano nello spazio, certificati dal raggiungimento di complessive 53 milestone fino agli inizi del 2011.
Ad aprile 2011 la NASA ha avviato la successiva fase di sviluppo, chiamata Commercial Crew Development phase 2 (CCDev2), per definire sia nuovi progetti che lo sviluppo di progetti già esistenti di capsule e vettori per il volo umano nello spazio.
I quasi 270 milioni di dollari che la NASA ha messo a disposizione per questa fase sono stati aggiudicati da quattro aziende (Blue Origin, Boeing, Sierra Nevada Corp. e SpaceX) che stanno per raggiungere, nell'anno 2012, i traguardi indicati nelle milestone fissate per ciascun accordo SAA.
Alle quattro aziende aggiudicatrici dei fondi del CCDev2 si sono aggiunte successivamente altre tre aziende (ATK, Excalibur Almaz Inc. e United Launch Alliance) che hanno sottoscritto con la NASA degli accordi di collaborazione senza erogazione di fondi per lo scambio di informazioni e di tecnologie per la certificazione al volo umano dei mezzi che stanno sviluppando, mentre milestone aggiuntive sono state concordate con Boeing e Sierra Nevada Corp. portando a 316 milioni di dollari i fondi erogati in questa seconda fase.
La terza fase del programma Commercial Crew, che è stata appena avviata dalla NASA, viene chiamata Commercial Crew Integrated Capability Initiative (CCICap) e dovrà portare alla definizione di sistemi di trasporto umano completi e integrati fra di loro, che includano capsule spaziali con la possibilità di inviare almeno quattro uomini nello spazio, vettori, sistemi per la gestione delle operazioni di lancio e di missione.
Alle aziende che presenteranno le proprie proposte per soddisfare le specifiche del CCICap, il cui termine di presentazione è fissato al 23 marzo 2012, la NASA sottoporrà la stipula di accordi di tipo SAA per un importo complessivo che andrà dai 300 ai 500 milioni di dollari per ciascuno dei due anni fiscali fino al termine previsto di maggio 2014.
La NASA potrà richiedere, al termine del periodo previsto, di fissare ulteriori milestone che potranno culminare con la realizzazione di voli di prova con equipaggio umano.
Per la terza fase del programma Commercial Crew la NASA aveva stabilito inizialmente di bandire dei contratti con prezzo prefissato per la fornitura “chiavi in mano” dei servizi di lancio di equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale, ma il dimezzamento dei fondi messi a disposizione dall’amministrazione Americana, dagli 800 milioni di dollari richiesti ai 406 fissati per l’anno fiscale 2012, ha fatto ripiegare l’Agenzia Spaziale Americana all’uso dello strumento degli Space Agreement Act .
Mentre i contratti a prezzo prefissato prevederebbero un budget disponibile stabile e complessivamente più elevato, l'uso degli SAA comporta che le industrie che vogliano partecipare al programma debbano investire propri capitali per gli sforzi di sviluppo.
Come affermato da Ed Mango, direttore del programma Commercial Crew della NASA, gli SAA fanno diventare l’Agenzia Spaziale Americana alla stregua di un investitore che mette sul tavolo sia denaro che conoscenze tecniche per mettere le industrie Americane nelle condizioni di sviluppare le capacità di inviare uomini nello spazio.
Per questa fase, la NASA si aspetta che i partner commerciali dimostrino capacità di analizzare, quantificare e comprendere le problematiche legate ai rischi per la sicurezza, di istituire procedure e collaudi per ridurre i rischi e proporre criteri e piani per certificare le proprie capsule spaziali e razzi vettori per il volo umano.
Brent Jett, vice direttore del programma Commercial Crew della NASA, ritiene che sia probabile che almeno
due compagnie potranno aggiudicarsi la sottoscrizione degli accordi per realizzare i sistemi integrati di lancio richiesti.
Fonte SpaceFlightNow