Il Giappone punta all’accesso indipendente allo spazio
L'agenzia spaziale giapponese (JAXA) sta premendo per sviluppare entro il 2025 capacità indipendenti di accesso allo spazio da parte dei propri astronauti, partendo dal veicolo cargo oggi disponibile per i rifornimenti alla ISS.
Lo sviluppo della navetta, se approvato dal governo giapponese, seguirà un approccio graduale. Dopo aver dimostrato le proprie capacità di inviare merci sulla stazione spaziale internazionale tramite l'HTV (H-II Transfer Vehicle), il passo successivo sarebbe quello di sviluppare una capsula per il ritorno di materiali a terra.
La JAXA ha in programma sette voli di HTV a supporto della ISS fino al 2016. Due voli sono già stati effettuati nel 2009 e 2011, e altri cinque saranno lanciati al ritmo di uno all'anno.
I dirigenti della JAXA stanno apertamente spingendo per utilizzare HTV come base per una capsula manned, capace di mandare astronauti in orbita entro il 2025. L'idea ha però bisogno dell'approvazione dei legislatori giapponesi e dell'agenzia governativa che ha in carico l'ente spaziale. Le priorità di spesa giapponesi sono state modificate sulla scia del terremoto e tsunami del marzo 2011, impattando negativamente sul budget della JAXA.
Secondo il sito SpaceFlightNow.com, Keiji Tachikawa, presidente della JAXA, avrebbe dichiarato che lo sviluppo di una capsula recuperabile per HTV sarebbe il salto tecnologico necessario per far sì che una capsula abitata giapponese diventi realtà. L'obiettivo per il primo volo di HTV-R sarebbe l'anno fiscale 2017, che si conclude a marzo del 2018. Il veicolo HTV-R dovrebbe essere capace di riportare a terra 1500 kg di carico utile all'interno del modulo pressurizzato.
JAXA non ha divulgato il costo previsto per progettare e costruire HTV-R. Il progetto consisterebbe di una capsula a corpo portante, permettendo ammaraggi di precisione. Nel caso si voglia procedere con lo sviluppo di una capsula manned, sarà necessario certificare per voli umani il razzo vettore H-2B, oppure procedere allo sviluppo di un nuovo lanciatore. Ufficiali JAXA stanno già investigando la possibilità di aggiornare i motori a idrogeno LE-7A montati sull'H-2B. Sarà inoltre necessario lo sviluppo ex-novo di un sistema di aborto al lancio.
"Personalmente, penso che se continuiamo a cooperare con la comunità internazionale nello spazio, i nostri partner chiederanno al Giappone, un paese con un programma spaziale altamente sviluppato, un contributo per costruire una infrastruttura per il trasporto umano nello spazio", ha dichiarato Tachikawa. "Questa è un'altra ragione per cui credo che noi dovremmo sviluppare un veicolo manned made in Japan".
ESA e NASA, nel frattempo, stanno considerando l'utilizzo di un modulo di servizio di derivazione europea per la capsula NASA Orion come pagamento dei costi ESA per la stazione spaziale internazionale. La proposta ESA per una capsula recuperabile, ARV, derivata dall'Automated Transfer Vehicle, non ha al momento riscosso il supporto sperato, lasciando l'agenzia spaziale europea in cerca di un nuovo elemento di baratto.
Fonte: JAXA
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