Francia e Germania, i due maggiori finanziatori di ESA, sono in disaccordo sul futuro del vettore europeo Ariane 5 e sul ruolo dell’Europa nella gestione e nell’utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale.
I due paesi hanno deciso di istituire due gruppi di lavoro per tentare di risolvere le loro divergenze su questi due importanti argomenti, prevedendo di giungere ad una conclusione entro il 30 giugno.
La risposta dei gruppi di lavoro verrà portata alla conferenza di novembre delle 19 nazioni che compongono l’Ente Spaziale Europeo, conferenza, che si tiene ogni 3 o 4 anni, in cui viene decisa la politica di medio termine di ESA ed il relativo budget da stanziare.
Francia e Germania si sono incontrate il 6 febbraio e dalle dichiarazioni rilasciate sono evidenti i punti di disaccordo.
Entrambi i paesi desiderano puntare ad una riduzione dei costi di Ariane 5, ma mentre la Germania auspica un Ariane 5 ME (Mid-Life Extension), cioè un aggiornamento dell’attuale vettore, la Francia invece ne invoca la sostituzione con un successore attualmente definito Next-Generation Launcher (NGL).
I primi disegni di NGL mostrano un veicolo dal design modulare che potrebbe posizionare in orbita geostazionaria un solo satellite a lancio dal peso compreso tra 3000 e 8000 kg, rimpiazzando sia l’attuale Ariane 5 che il Sojuz modificato per i lanci da Kourou.
Sulla Stazione Spaziale Internazionale la Francia sostiene che il contributo europeo debba essere pagato alla NASA sotto forma di baratto, mediante la realizzazione di un veicolo multiuso robotico in grado di rimuovere satelliti e detriti spaziali nonchè fare da traghetto per recuperare e riportare sulla Terra campioni che le future sonde marziane lascieranno nell’orbita di Marte.
NASA preferirebbe che i fondi europei, pari a circa 450 milioni di Euro per il periodo 2017-2020, siano dirottati a finanziare il Multi-Purpose Crew Vehicle Orion.
La Germania su tale argomento non ha espresso una scelta definita; e’ però desiderio del governo tedesco che l’azione europea sia approvata dalla NASA.
Fonte: Space News