L'Agenzia Spaziale Europa (ESA) ha fatto sapere che non ci saranno altri tentativi di comunicazione con la sonda russa Phobos-Grunt, sonda che avrebbe dovuto raggiungere Marte ma che per problemi tecnici è rimasta in orbita attorno alla terra.
L'ESA ha cercato di stabilire un contatto con Phobos-Grunt per tutta la settimana utilizzando le stazioni di monitoraggio situate in Australia e nelle Isole Canarie ma non ha mai ricevuto risposta.
L'annuncio è arrivato via twitter: "in accordo con i controllori di missione Phobos-Grunt, gli ingegneri ESA cesseranno ogni altro tentativo di ristabilire una comunicazione con la sonda. Il team ESA resterà comunque disponibile per ulteriore assistenza a Phobos-Grunt se ci saranno dei cambiamenti".
Il 22 e 23 Novembre dalla stazione in Perth, Australia, è stato stabilito il primo collegamento con la sonda, ma da quel giorno non c'è stata più nessun'altra risposta.
Il collegamento riuscito in quei due giorni aveva permesso l'invio di alcuni comandi e la ricezione di una limitata parte della telemetria che ESA ha poi inviato all'ingegneri russi all'NPO Lavochkin, il principale contractor della missione.
Una prima ipotesi, derivata dal comportamento della navicella, ha fatto pensare ad un problema alla ricarica delle batteria: la sonda rispondeva solo nella parte illuminata della sua orbita.
I successivi comandi inviati a Phobos-Grunt erano proprio comandi destinati a far aumentare la sua orbita in modo da avere più opportunità di comunicazione. A causa della sua bassa orbita, in media un passaggio sopra le stazioni di tracking non durava mai più di 7 minuti.
Ma anche questi comandi non hanno avuto successo.
Gli ingegneri hanno anche aggiunto dei feedhorn sulle antenne da 15 metri di diametro. I feedhorn sono dei dispositivi che permettono di ridurre la potenza di trasmissione delle antenne. Phobos-Grunt credendo di essere in rotta verso Marte potrebbe ricevere il segnale in maniera errata.
Gli ingegneri ESA hanno fatto altre dozzine di tentativi prima di dichiarare la conclusione delle prove questo venerdì.
Anche la NASA ha tentato di ricevere eventuali riposte da Phobos-Grunt utilizzando le antenne in Goldstone, California.
La missione Phobos-Grunt è partita l'8 novembre da Bajkonur in Kazakhstan. Una volta in orbita attorno alla terra i razzi a bordo della sonda avrebbero dovuto accendersi due volte per indirizzarla verso Marte. Una volta arrivata in orbita marziana sarebbe atterrata sulla luna più grande del pianeta rosso.
Il lander avrebbe dovuto recuperare dei campioni di rocce e riportarli a terra nel 2014.
Phobos inoltre porta con se un satellite cinese che avrebbe dovuto studiare Marte.
L'esperto di detriti orbitanti NASA Nicholas Johnson si aspetta che Phobos-Grunt deorbiterà intorno a fine gennaio/febbraio ma i russi continueranno a provare per salvare la sonda, o al massimo per avere un rientro a terra guidato.
Fonte: ESA