La chiatta Pegasus leva l’ancora per l’ultima volta

Il 10 Novembre è salpata dal Kennedy Space Center la chiatta Pegasus alla volta dello Stennis Space Center della NASA, non con il suo consueto carico di external tank (nella sua brillante carriera ne ha trasportati 31) ma con le strutture di supporto di terra dei motori principali dello shuttle e trainata dalla Freedom Star, la nave che si occupava del recupero dei Solid Rocket Booster dello Shuttle.

Questo spostamento si rende necessario per due motivi: fare spazio al Kennedy Space Center e permettere allo Stennis Space Center di utilizzare l’equipaggiamento per tutti i test previsti per i nuovi lanciatori che comunque useranno i “vecchi” motori principali dello Space Shuttle ed i suoi derivati.

La responsabilità di questi materiali è dell’ufficio di transizione Shuttle-Ares, il quale si occupa di definire quali oggetti possono essere donati alle istituzioni pubbliche come musei o biblioteche e quali potrebbero essere utili per i progetti futuri e quindi mantenuti in servizio.

La chiatta Pegasus è entrata in servizio nel 1999 quando è stata mandata in disarmo la precedente Orion, ha lavorato per un breve periodo con la Poseidon che all’inizio del 2002 è stata anch’essa mandata in pensione. Le prime due chiatte furono costruite durante la seconda guerra mondiale e convertite poi negli anni 60 dalla NASA per portare il secondo stadio degli enormi vettori Saturn prodotti in California, successivamente modificate per trasportare gli ET dello shuttle per le 900 miglia che dividono Michoud a New Orleans dove venivano costruiti ed il KSC dove venivano uniti agli SRB ed all’Orbiter.

Fonte: Space Ref

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Raffaele Montagnoni

Raffaele collabora saltuariamente con AstronautiNews, appassionato da sempre di spazio si ritiene un ing. molto pratico e poco teorico, nella vita reale si occupa di strumenti e metodi di misura industriali.