Con un paper contenente i risultati preliminari di NEOWISE, il panel di astronomi e scienziati da tutti gli USA ha infatti comunicato di aver raggiunto il famoso Spaceguard goal, ovvero la mappatura del 90% dei NEAs con diametro medio maggiore di 1km ipotizzati nella parte interna del sistema solare. WISE infatti, che ha lavorato nelle lunghezze d’onda da 3 a 22 micrometri, ha permesso inoltre di produrre dati su dimensioni ed albedo dei NEOs e NEAs incontrati nei mesi dell’estensione della missione, permettendo di scoprire più di 130 nuovi Near Earth Objects.
La qualità delle osservazioni di questo tipo dallo spazio è stata tale da permettere la conferma di una grande fetta della popolazione globale di questi oggetti, osservando 428 NEAs con diametro maggiore di 1 km, su un totale di 981 attualmente nei databases mondiali. Nei mesi seguenti sarà completata anche l’analisi dei dati relativi agli oggetti di diametro minore, ma risulta già evidente agli scienziati come il numero dei NEOs con diametro tra 100 e 1000 metri sia inferiore rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Particolare riguardo sarà dato al risk assessment combinando i dati della massa con quelli orbitali, evidenziando un’eventuale diminuzione del rischio di taluni PHAs (Potentially Hazardous Asteroids) con masse minori. Altri studi riguarderanno le comete near-Earth, considerando che la loro variabilità causa non pochi problemi per determinarne l’albedo e le dimensioni.
NEO-WISE non costituisce solo la conferma che l’estensione di missioni spaziali sia una risorsa per l’intera comunità scientifica, ma anche che la produzione di dati da parte di sonde nello spazio costituisca il primo passo per lo studio dei problemi da parte degli scienziati, nei mesi a venire, come dimostrato in questo caso.
Fonte: NEOWISE Observations of Near-Earth Objects