Per i partecipanti alla missione internazionale Mars500, i 520 giorni di isolamento termineranno il prossimo 4 novembre. Durante questi 17 mesi, i sei uomini dell'equipaggio hanno compiuto innumerevoli esperimenti, effettuando continui monitoraggi del proprio corpo e dell'habitat in cui erano rinchiusi. Gli scienziati sono ansiosi di raccogliere ed esaminare gli ultimi dati; tuttavia, la domanda più importante, quella che ha dato origine a tutta la missione, ha già trovato una risposta: si, è possibile che un gruppo così eterogeneo riesca a sopportare i disagi fisici e psicologici che una missione spaziale di lunga durata comporterebbe. In realtà, a parte i comprensibili ed attesi alti e bassi, l'equipaggio si è comportato anche meglio di quanto non ci si aspettasse. Il momento più delicato si è avuto ad agosto: la missione era nella sua fase più monotona, famigliari ed amici erano in vacanza ed inviavano pochi messaggi, la dieta era poco varia. Le cose sono migliorate con l'avvicinarsi del termine della missione, con l'aumentare dei messaggi dall'esterno dopo il periodo di vacanze, e con il ripristino delle comunicazioni "in tempo reale" il 15 settembre, dopo la fase imposta di ritardo artificiale.
Per quanto la missione abbia ricalcato il più possibile i rigori di un vero viaggio spaziale, è mancata del tutto quella sensazione di distacco e di abbandono che proveranno i veri astronauti, sapendo di rischiare la propria vita e di non poter contare sull'aiuto esterno in caso di emergenza. Senza contare i problemi indotti dall'assenza di peso e dalle radiazioni. In parte, questi elementi possono essere riprodotti in occasione di missioni isolate in luoghi remoti, come la base Concordia in Antartide.
Altro motivo di soddisfazione per tutti i partecipanti è stato l'elevato spirito di cooperazione internazionale che ha caratterizzato tanto l'equipaggio quanto le strutture esterne di supporto: Cina, Europa e Russia hanno dimostrato di poter lavorare per lunghi periodi in perfetta armonia.
Nella foto (ESA), il gruppo di Mars500 ritratto lo scorso maggio.
fonte: ESA