Si sono svolte presso l’Agenzia Spaziale Italiana le riunioni finali dei progetti di ricerca della Missione DAMA (DArk MAtter). Erano stati affidati al colonnello Roberto Vittori, che nel maggio scorso li aveva portati sulla Stazione Spaziale Internazionale, a bordo della STS-134.
I sei payload contenenti i dodici esperimenti DAMA fanno parte del programma congiunto ASI/Aeronautica Militare avviato nell’ambito dell’accordo di cooperazione nel settore del volo umano spaziale.
I responsabili degli esperimenti e dello sviluppo dell’hardware hanno presentato la conclusione delle loro attività di progetto, informato sui risultati delle analisi preliminari dei dati e dei campioni ed espresso il proprio giudizio sulle rispettive esperienze nell’ambito della missione.
Il bilancio dei progetti di ricerca della missione partita con l’ultimo lancio dello shuttle Endeavour risulta estremamente positivo. Il complesso delle attività di preparazione a terra e di operazione in orbita è stato completato con successo e gli obiettivi di missione sono stati completamente raggiunti. Piena soddisfazione per la riuscita degli esperimenti è stata espressa dagli scienziati e dai tecnici responsabili degli esperimenti e delle attrezzature. Il team ha poi manifestato grande apprezzamento per il supporto ricevuto durante le attività da ASI, NASA e dai contraenti industriali per la missione, ALTEC e Telespazio.
Ecco di seguito il quadro sintetizzato fornito dai ricercatori per ciascuno dei sette progetti:
APE – L’esperimento prevedeva il test di un dimostratore semplificato, dotato di alimentazione propria e controllato su un asse, di un micro robot. Le operazioni previste in orbita di APE sono state effettuate con successo e videoregistrate, secondo le richieste dello sviluppatore. Gli astronauti, compiaciuti e divertiti dall’esperimento, hanno richiesto e ottenuto di aggiungere un’ulteriore sessione di prova alle tre previste. Gli ingegneri della G&A hanno confermato di aver ricevuto l’hardware e si preparano ad analizzare i dati scaricati dal sistema e ad incrociarli con le riprese video effettuate durante l’esperimento.
BIOKISS – I sette esperimenti ospitati dal payload sono stati tutti effettuati con successo. Inclusi Arabidops-ISS e PHOTOEVOLUTION, i cui campioni biologici erano stati sostituiti a ridosso del lancio per mitigare gli impatti del ritardo nella partenza della missione STS-134.
BIOKISS è tornato in Kayser Italia, che ha smontato i contenitori degli esperimenti, estratto i campioni, effettuato in alcuni casi misure preliminari e recapitato, infine, dati e campioni ai responsabili scientifici (gli altri cinque esperimenti sono: nDOSE, TARDKISS, 3DISS, HiDOSE, BioS-Spore) che proseguiranno con le analisi scientifiche. In qualche caso, già le prime misure hanno fornito delle indicazioni promettenti. Nel caso di PHOTOEVOLUTION, ad esempio, le misure effettuate presso i Laboratori di Cristallografia del CNR hanno indicato una buona capacità delle alghe di tollerare gli stress subiti nello Spazio.
ENOS – Anche per ENOS le attività a bordo sono state completate con successo. I tre sensori del payload, distribuiti all’interno del laboratorio americano, hanno raccolto per 78 ore dati sulla qualità dell’aria della Stazione Spaziale. I dati grezzi sono stati scaricati e presi in esame dai ricercatori, che continueranno con le loro analisi.
FOAM – L’esperimento, un’indagine sul processo di recupero di forma in assenza di gravità di speciali resine, è stato condotto secondo i requisiti. Le operazioni, che consistevano nell’attivare un forno in miniatura per riscaldare le resine, hanno permesso di valutare il recupero di forma di tre campioni di geometria differente soggette ad un riscaldamento pari a circa 100° per 15 minuti.
NIGHT VISION – Anche per NIGHT VISION la sostituzione dei campioni prima del lancio è stata fondamentale per la riuscita dell’esperimento. Si è trattato di uno studio sul comportamento in microgravità di speciali pigmenti contenuti da alghe selezionate, che nel futuro potrebbero essere usate per proteggere la retina degli astronauti, soggetta alle radiazioni cosmiche. Al loro arrivo a terra, i campioni sono stati sottoposti dai ricercatori del team ad una prima analisi già presso il Kennedy Space Center. Successivamente sono stati spediti nei Laboratori di Cristallografia del CNR e sottoposti a misure più approfondite.
I ricercatori, tuttora impegnati con le analisi, hanno anticipato che i primi risultati indicano già una capacità del materiale biologico di tolleranza alle condizioni estreme dello Spazio; tolleranza proporzionale proprio al contenuto dei pigmenti sotto esame.
VIABLE – Dei sei payload della missione DAMA imbarcati sullo Shuttle STS-134, VIABLE era l’unico destinato ad essere trasferito e rimanere a bordo della ISS. Al momento le quattro borse che contengono i microfilm biologici sono esposte all’ambiente della Stazione nel laboratorio americano. A breve verranno trasferite nel modulo russo FGB, dove saranno mantenute in contatto con l’atmosfera della stazione orbitante e verificate periodicamente per non meno di tre anni.
Oltre a tali dodici esperimenti, la missione DAMA contempla ASIA, progetto di ricerca del quale le attività erano state completate con successo già a gennaio di quest’anno. Dei progetti di ricerca della missione DAMA, ASIA era l’unico che non prevedeva in questa fase del suo sviluppo una sperimentazione in orbita.
Gli esperimenti della missione DAMA rientrano nel quadro della Utilizzazione ASI della Stazione Spaziale, frutto del rapporto bilaterale tra ASI e NASA per lo sviluppo dei moduli logistici MPLM.
Con i sei della missione DAMA, i payload imbarcati da ASI sulla Stazione dal 2003 ad oggi sono 14, per un totale di circa 50 esperimenti eseguiti dagli scienziati italiani, che hanno necessitato dell’impiego di più di 125 ore del tempo di lavoro degli astronauti.
Tre dei payload ASI sono tuttora a bordo (ALTEA, ELITE-S2, VIABLE) in attesa che vengano implementati i loro piani di utilizzo futuri. HPA, prossimo alla scadenza della sua certificazione, è stato riportato a terra con l’ultimo volo Shuttle, dopo otto anni di servizio sulla ISS. ASI può vantare inoltre lo sviluppo e l’utilizzo con successo di MDS, l’unico sistema in grado di ospitare piccoli animali a bordo del laboratorio gravitante.
La lunga tradizione ASI di Utilizzazione della Stazione ha assicurato ad ASI un solido rapporto con i rispettivi uffici della NASA e l’esperienza necessaria ad assicurare il pieno supporto ai ricercatori italiani che hanno il privilegio e la ventura di accedere ad un laboratorio scientifico d’eccezione, qual è la Stazione Spaziale Internazionale.
L’appuntamento con i ricercatori della missione DAMA è per il prossimo autunno, quando l’Agenzia Spaziale Italiana inviterà gli scienziati a comunicare i risultati e le conclusioni dei loro esperimenti.
Fonte: ASI