Non era mai successo prima, ma questo è un anno che si candida decisamente ad entrare nella storia. A 50 anni dal primo volo dell’uomo nello Spazio, e nel 150mo anniversario dell’Unità d’Italia (con due astronauti italiani per la prima volta insieme sulla ISS) a “fare notizia” sabato 21 maggio sarà una “chiacchierata”.
Una chiaccherata assolutamente al fuori dell’ordinario: il collegamento audio e video del Santo Padre, Papa Benedetto XVI, con la Stazione Spaziale Internazionale. Per ben venti minuti, dalle 13,11 alle 13,30 circa, il Pontefice dialogherà con tutto l’equipaggio della ISS, rivolgendosi in particolare ai due astronauti ESA, gli italiani Roberto Vittori e Paolo Nespoli.
Per l’occasione, le agenzie spaziali italiana ed europea, unitamente all’Aeronautica Militare e alla Santa Sede, hanno organizzato un evento aperto alla stampa presso l’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa Vaticana, cui prenderanno parte rappresentanze di vertice di ASI, ESA ed AM. Ma sarà comunque possibile seguire in diretta l’avvenimento collegandosi al sito web dell’Agenzia Spaziale Italiana e a quello dell’ESA.
Il Papa (che sentirà e vedrà gli astronauti, mentre questi ultimi potranno solo ascoltarne la voce) chiederà ai membri dell’equipaggio della ISS di raccontare soprattutto delle loro emozioni a bordo della Stazione orbitante, ma non mancherà di porre l’accento su questioni di carattere teologico-filosofico, come il ruolo della ricerca e le finalità scientifiche della ISS. Insomma, gli argomenti non mancheranno, e sicuramente anche qualche interessante sorpresa in una “in-flight call” che si annuncia davvero come un evento unico e senza rigide scalette prefissate. Quel che è certo è che in chiusura del collegamento e indipendentemente dalla religione dei singoli astronauti, Benedetto XVI pronuncerà una benedizione.
Si tratterà quindi di una occasione straordinaria soprattutto per l’Italia, che ha un ruolo di primo piano nelle attività della Stazione Spaziale e soprattutto nell’ultima missione dello shuttle Endeavour, la Sts-134, che ha portato in orbita un grande carico scientifico Made in Italy. La missione Dama, questo l’acronimo della componenti italiana della missione ha inviato sulla Stazione oltre a Roberto Vittori anche AMS, potente cacciatore di antimateria realizzato con il forte contributo dell’Italia, e i dodici esperimenti scientifici frutto di una selezione che è stata effettuata congiuntamente dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dall’Aeronautica Militare, in collaborazione con università italiane e centri di ricerca nazionali.
Fonte: ASI