STS-134: Flight Day 13 – Interviste e manutenzione
Il tredicesimo giorno di missione per STS-134 è stato dedicato da una parte alle attività di pubbliche relazioni, con un lungo collegamento audiovideo con studenti americani di vari gradi scolastici; dall’altra a due importanti attività di manutenzione al CDRA (Carbon Dioxide Removal Assembly) e alle tute spaziali americane.
Mark Kelly, Gregory Johnson e Ron Garan hanno infatti dato corso ad un lungo collegamento con studenti delle scuole medie , insegnanti e altri invitati nel corso di un evento organizzato dall’Università dell’Arizona.
Successivamente si è dato inizio alla riconfigurazione delle tre tute spaziali usate durante la missione, per opera del Comandante di Endeavour Mark Kelly e del Mission Specialist Andrew Feustel: due di queste sono state preparate per essere riportate a terra con Endeavour, la terza è stata adattata alle misure dell’ingengere di volo di Expedition 28 Ron Garan, con la quale lo stesso sarà chiamato a condurre un’attività extraveicolare durante la visita di Atlantis nel prossimo luglio durante STS-135, l’ultimo volo del programma STS.
I Mission Specialist Mike Fincke e Greg Chamitoff hanno invece trascorso la maggior parte della giornata nella manutenzione di un apparato CDRA, sostituendo un letto di materiale essiccante/assorbente. La durata dell’attività era stata stimata in circa quattro ore, ma l’estrema complessità delle operazioni e delle manovre necessarie per rimontare l’apparato nel suo alloggiamento hanno causato alcune difficoltà, e di conseguenza i tempi si sono dilatati.
Più tardi Feustel con il nostro Mission Specialist Roberto Vittori hanno lavorato per quattro ore circa allo spostamento di equipaggiamenti e provviste tra Endeavour e Stazione Spaziale Internazionale. La loro attività, contrariamente a quella sul CDRA, si è conclusa con qualche minuto di anticipo.
In chiusura di giornata il comandante Mark Kelly e il pilota Greg Johnson si sono impegnati in uno studio sull’allungamento della colonna vertebrale in assenza di peso. L’importanza di questi studi si può comprendere da un episodio: durante la sua EVA, Chamitoff ha avuto difficoltà ad agganciare i piedi nel relativo supporto “foot restraint” del braccio robotico, e si pensa che questo sia da ricondurre ad un’errata stima della sua altezza una volta giunto in orbita, stima sbagliata per difetto.
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